
‘‘Misure di risparmio, è ora di cambiare rotta!’’. È questo il titolo della petizione lanciata dai sindacati OCST, VPOD e SIT. L’obiettivo di questo atto, viene spiegato in un comunicato, “è dar voce alla preoccupazione sviluppatasi attorno ai tagli lineari che negli ultimi anni stanno duramente colpendo i settori fondamentali del nostro Stato: sanità, socioeducativo, scuola e servizio pubblico nel complesso”.
Cosa si chiede
La “progressiva riduzione delle risorse – si legge ancora – sta seriamente minando le condizioni di lavoro e la qualità delle cure in varie realtà (case anziani, scuola pubblica, foyer per disabili, centri educativi, assistenza e cura a domicilio, ospedali, Croce Rossa)”. Nella petizione si richiede in sostanza: "la fine dei tagli lineari e generalizzati", accompagnata da un’azione che rimetta al centro le persone; un rilancio degli investimenti nei servizi essenziali; la difesa del potere d’acquisto del personale; la "piena valorizzazione" del partenariato sociale e della dignità del lavoro.
Presidio a Bellinzona
In linea generale, la petizione richiede a Governo e Parlamento l’eliminazione dei tagli nei servizi fondamentali e un’inversione di rotta del Cantone. "La misura è infatti colma: non si può più accettare che il peso della crisi venga scaricato sulla popolazione più bisognosa e su chi garantisce cure, istruzione e sostegno". La petizione sarà diffusa sui posti di lavoro e consegnata il 15 dicembre, giorno di apertura della seduta di Gran Consiglio dedicata alla discussione sul preventivo 2026. In quest’occasione, per dare seguito alle istanze del documento, i sindacati OCST, VPOD e SIT preannunciano un grande presidio a Bellinzona.