
Oggi il Consiglio di Stato si è riunito per la prima volta dopo che lunedì primo settembre è ufficialmente entrata in vigore la formula, annunciata il 9 luglio tramite comunicato stampa, dello scambio di alcuni dossier tra i consiglieri di Stato leghisti Claudio Zali e Norman Gobbi. Zali è rimasto alla guida del Dipartimento del territorio (DT), ma gli è stata affidata la conduzione politica della magistratura e della polizia. A Gobbi, restato direttore del Dipartimento delle istituzioni (DI), è andata la divisione delle costruzioni.
Cosa è cambiato
Al termine della seduta non ci sono state comunicazioni sul tema, ma con i servizi del Consiglio di Stato abbiamo cercato di capire cosa è cambiato in concreto. Questi dossier, ci viene spiegato, non vengono scorporati dai loro rispettivi dipartimenti. L’unica cosa che cambia è il referente politico. Da segnalare che per la magistratura la situazione si complica perché questo dossier sottostà alla divisione giustizia. La direttrice, Frida Andreotti, dovrà rivolgersi a Zali unicamente per i temi che riguardano la magistratura; a Gobbi per tutto il resto (ad esempio per gli incarti relativi alla sezione di esecuzione e fallimento).
Indirizzi diversi ai cantieri aperti
Lo scambio di dossier, ipotizziamo, significa anche che i nuovi referenti dovranno dare un indirizzo ai diversi cantieri aperti. Ad esempio, la consultazione sulla polizia unica che terminerà il 15 settembre finirà sul tavolo di Zali. Sarà quindi lui a dover fare una sintesi del progetto. E lo stesso dicasi per Gobbi nei suoi nuovi temi di competenza. Ma in quale direzione si andrà? Questo punto, ad oggi, non è ancora stato chiarito.