
"È stato un annus horribilis". Il commento di Sonia Colombo-Regazzoni, capodicastero Sicurezza pubblica di Chiasso, descrive un 2023 difficile per la Polizia comunale cittadina. Il responsabile principale, secondo la municipale uscente, è "la questione richiedenti l'asilo, anche per le ripercussioni personali che ha avuto su alcuni nostri agenti".
Al centro della cronaca
Il riferimento è all’intervento di gennaio 2023, in cui un richiedente l’asilo algerino – autore di un furto d’auto – sarebbe stato malmenato. Il Ministero pubblico aveva emanato due decreti e un atto d’accusa per tre poliziotti della Polizia comunale di Chiasso. Un agente venne sospeso ed è ancora fuori servizio in attesa di sviluppi giudiziari. Un altro episodio che ha avuto larga eco su media tradizionali e social è stato il "fermo muscoloso" dello scorso aprile, davanti a una stazione di servizio di Chiasso. Questo è sfociato in un decreto d’accusa per abuso di autorità nei confronti di un poliziotto. Il comandante Nicolas Poncini non parla però di danno di immagine per il corpo, o almeno solo relativamente. "Questi episodi sono la conseguenza di un impegno gravoso sulla nostra attività. Sono cose che possono succedere e che vanno gestite adeguatamente".
Forte aumento di interventi per asilanti
Nella conferenza stampa di bilancio 2023, sono state presentate le cifre più salienti dell'attività 2023 della Polizia comunale di Chiasso. Alla Polcom sono giunte 4'157 richieste (cifra in linea con il 2022), fra le quali spiccano i 648 interventi che concernono richiedenti l’asilo. Nel 2022 erano 282. Dal 1° gennaio di quest’anno a oggi, le richieste di questo tipo sono invece state 135. Sonia Colombo-Regazzoni vede il bicchiere mezzo pieno: "La situazione è decisamente migliorata. Con la chiusura, in dicembre, del Punto d'affluenza Paf alla stazione, sono state spostate 270 persone". A Chiasso ci sono quindi ora "i 350 ospiti pattuiti con la Confederazione, un numero che siamo in grado di gestire senza troppi problemi".
Situazione migliore, ma poi?
Nella sua ultima conferenza stampa da municipale, Colombo-Regazzoni si è detta fiduciosa riguardo le misure proposte dal neoconsigliere federale Beat Jans, in particolare l'accelerazione delle procedure per le domande di richiedenti provenienti da Paesi del Maghreb. Tuttavia, non manca il timore che il numero di migranti nella cittadina di confine torni a salire. In giugno è prevista l'apertura del nuovo Centro federale "Pasture", ma "non nascondo la mia preoccupazione sulla sorte dell'attuale Centro federale 'Pasture' e del Centro di via Motta", commenta la capadicastero Sicurezza pubblica. "Sono due stabili di proprietà della Confederazione: vorremmo evitare che, in caso di future emergenze, questi due Centri tornino a essere utilizzati come alloggi permanenti".