Ticino
Miglieglia: una morte controversa
Redazione
15 anni fa
Da dieci anni viveva solo in una roulotte nei boschi di Miglieglia. Una settimana fa è morto colpito da un infarto. Ecco la storia di Gemp

Da dieci anni viveva solo in una roulotte nei boschi di Miglieglia. Una settimana fa è morto colpito da un infarto. Ecco la storia di Gemp: 61enne svizzero tedesco, figura nota nel Malcantone e oggetto di una polemica apparsa domenica scorsa sulle pagine del Mattino. Alle calde e sicure mura domestiche, aveva preferito la lamiera di una roulotte, fredda ma sicuramente più leggera. L’idea di mettere radici nel cemento lo spaventava. Nel Malcantone, Gemp era arrivato da una decina d’anni. Si era stabilito nei boschi di Miglieglia, a due passi dal sentiero delle Meraviglie. Qui viveva lontano dal paese e da tutto quanto l’uomo moderno insegue con ostinazione: la sicurezza, gli agi e il benessere. “Una volta mi disse che lui in una casa senza ruote non ci poteva stare”, ci spiega un amico incontrato a Miglieglia. Lo scorso 24 ottobre all’età di 61 anni Gemp è morto. A nulla è valso l’intervento dell’ambulanza e dei pompieri. Un infarto gli ha stroncato la vita dopo che gli amici più cari gli avevano più volte ripetuto di andare da un medico. Ma lui, il gigante buono di Miglieglia non ne voleva sapere. “ Era malato, continua l’amico, ma sopportava, di medici non ne voleva vedere. Aveva le sue idee, tutti in paese sapevano come era fatto. Non faceva male a nessuno. Mi dispiace che sia morto”. Oggi sono cominciati i lavori di ripristino del sedime. La cascina verrà distrutta, la roulotte sparirà. Che cosa rimarrà di questa vicenda? Intanto rimane un articolo - apparso domenica scorsa sul Mattino - dove si denunciano le inadempienze di un Municipio rimasto a guardare le sofferenze di un uomo malato. Da noi contattato, il sindaco Marco Marcozzi rimanda le accuse al mittente. “Gemp era domiciliato ed era assicurato. Il Municipio ha tentato in mille modi di aiutarlo. Ma lui, di lì, non voleva muoversi. “È un bene che abbia potuto terminare la sua vita così come l’aveva impostata, ci spiega l’amico. È bello pensare che Kemp abbia potuto vivere così, e che il Municipio gli abbia concesso di vivere come lui preferiva”. [email protected]

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