Ticino
Merlini: 'Qualche precisazione non guasta'
Redazione
16 anni fa
Il presidente del PLR risponde alle critiche mosse dal deputato Tullio Righinetti. 'L’articolo di Righinetti contiene troppe inesattezze per restare senza le dovute puntualizzazioni'

Il deputato PLR Tullio Righinetti critica dalle colonne del Giornale del Popolo la dirigenza e il presidente Giovanni Merlini. Non tarda la risposta del presidente, che dal sito rossoblu.ch, dichiara: "L’articolo di Tullio Righinetti contiene troppe inesattezze per restare senza le dovute puntualizzazioni, non fosse che per una questione di trasparenza e di correttezza dell’informazione". "Intanto non è vero che il PLR avrebbe perso ben oltre il 10% dei consensi durante l’attuale presidenza. Per il CdS nel 2003 abbiamo conseguito il 32,1% delle schede migliorando lievemente il risultato del 1999 (30,8%); idem per il GC, per il quale abbiamo ottenuto nel 2003 il 31,9% delle schede rispetto al 31,8% del 1999, recuperando il seggio perso quattro anni prima (da 29 a 30 seggi). Nel 2007, dopo oltre un anno di attacchi al nostro partito per le note vicende legate al fisco e al turismo, siamo comunque riusciti ad ottenere per il CdS il 28,2% del totale dei voti di partito con una flessione del 3,4% rispetto al 2003: fa stato infatti la differenza dei voti emessi e non emessi a favore del partito rispetto al 2003, vista l’introduzione della scheda senza intestazione. Sempre nel 2007, pur nelle difficoltà in cui versava il partito, siamo riusciti a salvare il terzo seggio al Consiglio nazionale, per il quale la flessione è stata pari all’1,7% dei voti di partito rispetto al 2003. Quanto al Consiglio degli Stati, con il 48,8% dei voti di ballottaggio abbiamo addirittura fatto meglio di quanto avessimo fatto nel 2003 (+1,1% ) e nel 1999 (+16,9%). Sostenere quindi, con malcelato compiacimento, che in dieci anni avremmo perso per strada il 10% dei consensi significa forzare i dati, trascurando ad arte l’effetto dell’introduzione della scheda senza intestazione (di cui Righinetti è sempre stato dichiarato fautore) -che ha totalizzato nel 2007 il 14,7% per il CdS e addirittura il 17,1% per il GC- e le condizione di oggettiva difficoltà in cui si trovava il partito nel 2007. Difficoltà che la dirigenza ha dovuto gestire cercando di contenere al massimo i danni, non da ultimo attraverso l’offerta all’elettorato di una lista di battaglia per il governo". "E’ poi del tutto falso che in seno al partito verrebbe esercitato una sorta di “ostracismo” verso chi ha superato i sessanta anni: l’elezione in GC di deputati come Giorgio Galusero e Ivan Weber, nonché la rielezione di Edo Bobbià e lo stesso Righinetti sono la migliore dimostrazione del contrario. Anche a livello di gruppi di lavoro interni il partito è sempre stato attento a coinvolgere anche persone di lunga esperienza. Altro discorso è invece quello di assicurare un certo ricambio generazionale nelle cariche elettive, perché occupando un seggio per 30 anni e passa -come ha fatto Righinetti in Gran Consiglio, pur dimostrando impegno- si ostacola l’assunzione di responsabilità da parte di forze nuove, capaci e desiderose di fornire il proprio contributo". "Che il PLR non abbia saputo cambiare marcia è una critica infondata: il partito ha sempre saputo modulare le proposte di soluzione ai problemi del Paese e alle nuove emergenze: si pensi anche solo alle decisioni adottate al Congresso di Mendrisio dell’anno scorso in tema di sicurezza del territorio e a quella (che risale al 2007) volta a promuovere un ampio dibattito sul tema della tutela dell’ambiente, con proposte liberali e non improntate alle sole interdizioni. Anche l’apertura di un portale di notizie e di dibattito politico sta a dimostrare che il partito intende aggiornarsi alle attuali tecniche di comunicazione, aprendosi alle sollecitazioni e al confronto con opinioni diverse". "Ma soprattutto è malvenuto il rimprovero di chiusura nei confronti del gruppo di Idealiberale: l’Ufficio direttivo non solo si è incontrato più volte con gli esponenti di tale gruppo, dimostrando disponibilità al dialogo, ma ha pure offerto la possibilità di presentare il loro manifesto al Comitato cantonale dello scorso mese di giugno. Idealiberale ha tuttavia sdegnosamente rifiutato l’

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