Ticino
"Meno soldi, ma abbiamo anche gli armadi pieni"
"Meno soldi, ma abbiamo anche gli armadi pieni"
"Meno soldi, ma abbiamo anche gli armadi pieni"
Redazione
9 anni fa
Sharing economy e tre esempi ticinesi sono stati presentati questa sera durante la trasmissione de i "Conti in Tasca"

"Non è nulla di nuovo, ma questo modello ha subito un'accelerazione con lo sviluppo delle reti sociali e si basa su un cambiamento di valori portati avanti dalle nuove generazioni: dalla possessione si è passati all'accesso, alla condivisione".

Così il professore SUPSI Siegfried Alberton ha definito il fenomeno della Sharing Economy, una nuova forma di economia che sta prendendo sempre più piede. Tra gli esempi più conosciuti si possono citare Uber - l'applicazione che permette al consumatore di entrare in contatto con indipendenti disposti a trasportare persone e che sta mettendo a dura prova la categoria professionale dei tassisti - ed Airbnb, che permette l'affitto di camere e appartamenti, riducendo lo spazio di mercato degli alberghi.

Ma anche in Ticino si stanno facendo lentamente strada alcune idee innovative. Durante la trasmissione de I Conti in Tasca, andata in onda questa sera su TeleTicino, ne sono state presentate tre:

Timerepublik, una banca dati del tempo dove gli utenti possono mettere a disposizione le proprie competenze, scambiando il tempo al posto del denaro. Fondata da Karim Varini (presente in studio) e Gabriele Donati nel 2012, oggi conta circa 50mila utenti da 110 paesi nel mondo.

Il secondo esempio è OpenLab Group di Lamone, un "makerspace" dove gli utenti possono usufruire di laboratori e macchinari, condividendo idee e competenze. L'idea è stata importata dall'America da Niklaus Stocker che ha deciso di lanciarsi in questa avventura imprenditoriale, una prima in Svizzera. Aperto neanche un anno fa, l'OpenLab conta ora circa una 60ina di utenti e 4 laboratori artigianali (meccanica, legno, metallo e tecnologia).

E infine la ConProBio, una comunità che mette in contatto consumatori e produttori del biologico, nata circa 40 anni fa. Brigitte Bertoli, segretaria-gerente, ha spiegato che l'associazione non ha scopo di lucro, ma vuole evitare intermediari e creare gruppi di acquisto tra famiglie per offrire prodotti di qualità.

Nuovi modelli, quelli della sharing economy, che possono avere un impatto devastante sull'economia basata sul consumo, visto che puntano sulla sostenibilità, sul risparmio e sull'aspetto relazionale.

"Sono nuovi comportamenti di cui l'economia deve tener conto" ha sottolineato Luca Albertoni, direttore della Camera di commercio. "È un fenomeno ineluttabile, ma non è mettendo delle barriere di fronte a questi sviluppi che si risolvono i problemi. Una delle grandi sfide sarà quello di tener conto di questi nuovi modelli, anche a livello di regolamenti".

Riguarda la puntata domani sul sito web di TeleTicino. 

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