Natale
Meno cene aziendali e pranzi natalizi al ristorante
Redazione
un anno fa
Si è ormai concluso il periodo delle cene aziendali in vista delle festività natalizie e i giochi sono ormai fatti per le prenotazioni del pranzo di Natale. Per la ristorazione è tempo di bilanci e il trend è negativo.

L’atmosfera natalizia in questi giorni si sta facendo sentire sempre di più. La volontà di passare del tempo in compagnia, gustando magari un buon pasto, è forte. Un quadro che fa immaginare che le cene aziendali in occasione delle festività siano tornate ad occupare i ristoratori del nostro cantone. La realtà, però, è ben diversa, come conferma a Ticinonews il presidente di Gastroticino Massimo Suter, spiegando che il trend è cambiato dopo la pandemia. “Si sperava di tornare ai numeri pre pandemici, quindi prima del 2020, ma non è stato così”. Secondo Suter, ci sono stati anche dei cambi strutturali, “quindi di aziende che rinunciano alle cene natalizie, preferendo recarsi nei centri città – come Lugano o Locarno – per una semplice bicchierata in compagnia, dopodiché ognuno va per la propria strada”. Un cambiamento evidente, che si riflette in un calo dell’interesse verso queste cene aziendali.

Ristoranti chiusi a Natale

La situazione ha conseguentemente portato molti ristoratori a tenere chiuso nel periodo delle festività. Morcote, in tal senso, è emblematica: l’unico ristorante aperto è proprio quello del presidente di Gastroticino. Gli effetti dunque sugli introiti non sono positivi. “Le cene aziendali erano quelle occasioni in cui si andava a coprire quel calo dovuto alla stagionalità, che non è più ottimale". Inoltre "a Natale in molti prediligono il pranzo alla cena, quindi le cene aziendali potevano aiutare a colmare questo storico calo che si verifica tra novembre e inizio gennaio”.

Aperitivo piuttosto che cena

Non solo non si è più tornati ai numeri pre pandemia, ma alla cena si preferiscono i luoghi di ritrovo in cui fare aperitivi. “Si deve quindi cercare una contromisura a questi nuovi fenomeni", prosegue Sutter. "È ovvio che risulta difficile competere con le casette in centro città, le quali offrono musica a tutto volume e divertimento assicurato”. Aperitivo, pre cena e cena: tutto in 50 metri quadrati, “e questo è sicuramente un trend che noi non possiamo andare a combattere. Non vogliamo demonizzarlo, ma serve una contromisura”.

Pranzi a loro volta al ribasso

E se le cene aziendali sono calate in maniera importante, anche per i pranzi natalizi si conferma il trend al ribasso. “Diciamo che il pranzo di Natale è un must, ma lo è piuttosto per le vecchie generazioni. Quelle nuove non hanno l’abitudine di andare al ristorante, quindi anche in questo senso ci saranno dei cambiamenti nei prossimi anni”. Capodanno sembra invece tenere ancora il colpo, “soprattutto in quelle strutture di lusso, dove si va magari anche a spendere cifre da capogiro che non tutti possono permettersi”. Una situazione segnata dal minore potere d’acquisto da parte della clientela, che soffre i rincari di quest’anno che, sfortunatamente, ci porteremo nell’anno nuovo insieme ai buoni propositi.