
La notizia era nell’aria già da alcuni mesi, ora è ufficiale: Melitta Jalkanen (I Verdi) lascia il Consiglio comunale di Lugano.
Le sue dimissioni seguono quelle, comunicate a inizio luglio, del collega Fausto "Gerri" Beretta Piccoli (vedi articolo suggerito).
Melitta Jalkenen ha comunicato la propria decisione lo scorso fine settimana e, come da prassi, il suo seggio rimarrà vuoto nella prossima seduta di Consiglio comunale e verrà poi occupato dal subentrante (Danilo Baratti).
Una notizia che era nell’aria e che ora è ufficiale. Come mai la decisione di lasciare?“Tra di noi il fenomeno dei... ‘deretani di pietra’ non esiste. L’esperienza in politica è importante e molti hanno un grande talento, ma in generale c’è il rischio di impigrirsi e di essere meno sul chi vive. Senza contare gli impegni lavorativi e famigliari”.
Pensa che i suoi elettori saranno delusi nel vederla lasciare a poco più di metà legislatura?“C’è un pregiudizio secondo cui un consigliere comunale può fare tutto mentre in realtà la maggior parte di quello che ho fatto avrei potuto farla anche da cittadino. Non occorre essere Onorevoli per svolgere un… onorevole lavoro: informarsi presso l’Ufficio tecnico,chinarsi per raccogliere le cartacce, scrivere ai giornali, tartassare i politici, lo può farlo chiunque. Viviamo in un Paese che ci dà più libertà di quanto crediamo”.
Non crede che una richiesta fatta da un consigliere comunale abbia più possibilità di ottenere una risposta di quella di un privato cittadino?“Un consigliere comunale può fare domande e proposte ufficiali, ma spesso la risposta arriva dopo anni, o non arriva mai… Secondo me viene sottovalutato il potere del cittadino comune, specialmente se coinvolge l’opinione pubblica”.
Lei continuerà a essere attiva da privata cittadina?“Sì, non sarò nei banchi ma a resterò a disposizione da privata cittadina. Inoltre rimarrò nel Comitato sezionale e in quello cantonale. Ora subentrerà qualcuno di meno noto, ma Danilo e Michaela (che prenderà il posto di “Gerri” Beretta Piccoli) porteranno grande esperienza e un sicuro valore aggiunto”.
Qual è il ricordo più bello legato alla sua avventura in Consiglio comunale a Lugano?“Un cosa bellissima è stata vedere come anche gli scettici della nuova Foce, quando l’hanno vista, hanno cambiato idea. Lì ho capito che è valsa la pena insistere. Questo è un po’ il lavoro di noi Verdi. Non dimentichiamo che siamo in media avanti di 30 anni. Mi spiego, le nostre proposte d 30 anni fa ora sono la prassi. Basti pensare al biogas o alla raccolta differenziata dei rifiuti. Spesso veniamo derisi ma poi le nostre proposte si realizzano concretamente”
"Forse la soddisfazione personale più grande però è l’impianto di energia solare sulla Resega. Anni fa quando si votava un credito milionario per nuove docce alla Reseghina, senza sfruttare l’energia gratuita di quell’immensa superficie, ho fatto un commento poco riuscito in consiglio comunale, attirandomi le ire di tutti i tifosi di hockey. Era già bello vedere Ambrì e Lugano per una volta d’accordo. Ma soprattutto era bello che - forse incoraggiati dalla focosa discussione - l’impianto poi l’hanno realizzato. Ora aspettiamo la seconda parte delle richieste dei verdi, la valorizzazione dell’acqua di raffreddamento del Centro di Calcolo".
Quindi la speranza è quella che gli altri partiti vi raggiungano…“Il nostro ruolo è quello di convincere con il sorriso le persone che le nostre proposte sono utili, piacevoli economiche. Senza allontanarci troppo (ride, ndr)”.
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