Credit Suisse
"Meglio una sola grande banca che nessuna banca"
© Ticinonews
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Andrea Ramani
un anno fa
Insieme al già consigliere federale Pascal Couchepin analizziamo il salvataggio di Credit Suisse da parte del Consiglio federale. E sul futuro della Piazza finanziaria elvetica il politico vallesano mostra un certo ottimismo

Nel 2008, nel momento fin lì più nero della piazza finanziaria svizzera, si trovava alla testa del Consiglio federale. Fu lui ad annunciare il piano di salvataggio pubblico di UBS, gruppo bancario travolto dalla crisi finanziaria. Martedì sera il già consigliere federale PLR Pascal Couchepin è stato l’ospite d’onore della presentazione dell’ultimo libro del giornalista Moreno Bernasconi “Come cambia la Svizzera”. A margine dell’evento gli abbiamo chiesto un parere sulla gestione della crisi di Credit Suisse da parte dell’attuale Consiglio federale.

Lei era presidente della Confederazione in quei giorni difficili, sulla scorta di questa esperienza come giudica l’operato del Consiglio federale?

Credo che le due situazioni siano differenti. In qualche modo nel 2008 era più semplice. La crisi di UBS finì per essere un successo: beninteso una crisi non è una cosa simpatica, ma non ci furono conseguenze gravi. La Confederazione ne guadagnò così come la Banca nazionale e UBS negli anni ha prosperato. Ora mi auguro che le soluzioni trovate dal consiglio federale diano il medesimo risultato. Per il momento si può dire che quello hanno fatto – a mio parere – è giusto, ma bisognerà vedere se sarà miglior soluzione per il futuro.

Il Governo ha agito in ritardo? In fondo già ad ottobre (con la presentazione dei risultati trimestrali e della strategia per uscire dalla crisi) si conosceva la difficile situazione di Credit Suisse

Alcuni lo dicono, ma io credo che ora che c’è una commissione d’inchiesta discuteremo tutti questi elementi e se sarà il caso vedremo se il consiglio federale ha agito in ritardo. Ma per ora non sappiamo molto, bisognerà attendere le conclusioni della CPI.

In molti temono che i responsabili restino impuniti. Andrà così?

Hanno ragione ad essere scandalizzati. Anch’io sono scandalizzato nel vedere tutta questa serie di top manager, soprattutto di Credit Suisse, che nel corso di questi ultimi anni hanno letteralmente dilapidato le casse della banca. La commissione d’inchiesta ci dirà se questi comportamenti sono ammissibili e come rispondere a quest’attitudine irresponsabile.

Quale futuro vede per il futuro della piazza finanziaria? UBS diventerà il famigerato mostro di cui si sente parlare?

Meglio avere una grande banca che nessuna banca. È chiaro che per me sarebbe meglio avere due grandi banche, ma ormai le cose sono successe. Poi non è detto che Credit Suisse non riappaia come proprietà di UBS, come un’unità indipendente. E poi sa, si dice che la natura abbia il terrore del vuoto, e anche in ambito finanziario è possibile che d’improvviso delle banche di cui non si parla molto crescano e in dieci anni si abbia una grande banca e altre due banche importanti che possano rispondere alle esigenze dell’industria e della popolazione svizzere.

Chiudiamo questo capitolo. Più in generale come giudica l'azione dell'attuale Consiglio federale?

Mi rifiuto di commentare l’attività del Consiglio federale. Domani (mercoledì, ndr) ho in programma un pranzo con i consiglieri federali ed è possibile che io gli ponga delle domande, ma in privato. Alla vigilia di un incontro mi rifiuto di esprimere giudizi, anche positivi.

Bisogna però dire che rispetto a quando lei sedeva in Consiglio federale certi problemi sono rimasti. Pensiamo all’AVS o alla sanità. La Svizzera è cambiata ma i problemi sono rimasti gli stessi..

Ma ci possono essere altri problemi. Le leggi aumentano e limitano le libertà delle aziende e mi chiedo se saremo capaci di garantire la prosperità economica. La Svizzera negli ultimi 50-70 anni è stata caratterizzata dal progresso economico, da quello sociale, ora si prova anche in ambito ecologico, ma non bisogna dimenticare il progresso economico. E le elezioni di ottobre ci diranno l’orientamento che il popolo svizzero vorrà seguire e quale cammino il consiglio federale dovrà percorrere. Ma ci saranno altri problemi rispetto a quelli che ha citato: e bisognerà affrontarli come tutti gli altri paesi. Ma per me quello più importante riguarda i rapporti con l’Europa.