
Su proposta del Dipartimento della sanità e della socialità, il Consiglio di Stato ha approvato, nella sua ultima seduta, un messaggio tramite il quale presenta due progetti di iniziative cantonali che mirano a ridurre la spesa per i medicamenti nell’ambito dell’assicurazione malattia obbligatoria. L’obiettivo, si legge in un comunicato, è quello di porre un freno al continuo aumento dei costi della salute e quindi, di riflesso, dei premi della cassa malati. Tramite le due iniziative vengono proposte altrettante modifiche della Legge federale sull’assicurazione malattia (LAMal) allo scopo di contenere l’aumento di una delle voci di spesa più significativa.
"Sostituire il farmaco originale con il generico"
La prima iniziativa, denominata “Per l’obbligo di sostituzione di farmaci intercambiabili”, è tesa a rendere di principio obbligatoria la sostituzione di un farmaco originale o del medicinale di riferimento con, rispettivamente, il medicamento generico o biosimilare. La proposta è in linea con la strategia della Confederazione, che ha già aumentato nel tempo il costo a carico del paziente che preferisce il prodotto originale, nonostante la possibilità di optare per il suo generico o biosimilare. Tuttavia, nonostante questo disincentivo finanziario, "il tasso di sostituzione dei generici in Svizzera resta comunque inferiore rispetto ad altri Paesi europei". Sui biosimilari, invece, "il potenziale di risparmio è ancora poco sfruttato". L’iniziativa propone quindi di sostituire la facoltà con l’obbligo di sostituzione, affinché si possa ulteriormente incrementare la quota di farmaci meno cari venduti.
"Ridurre i prezzi dei farmaci alla scadenza dei brevetti"
La seconda iniziativa, intitolata “Per la riduzione dei prezzi dei farmaci alla scadenza dei brevetti”, punta invece a inserire un automatismo nella determinazione al ribasso del prezzo di un medicamento alla scadenza del brevetto. A quel momento, i costi di ricerca e di sviluppo del farmaco sono stati coperti e un sovraprezzo "non è più giustificato". Il Messaggio viene ora trasmesso al Gran Consiglio. Qualora vi fosse l’adesione del Parlamento, il Consiglio di Stato si farà parte attiva per valutare i tempi più opportuni per la trasmissione alle Camere federali, in funzione di un possibile coordinamento con altri Cantoni.