
Il dibattito di Piazza del Corriere dedicato alle elezioni comunali di Chiasso si è aperto sull’interrogazione inoltrata quest’oggi dal PPD sui disagi e il clima di paura denunciato dai dipendenti del Max Museo e dello Spazio Officina durante un'assemblea del personale (vedi correlato). Malesseri a cui - sostengono gli interroganti - il Municipio non avrebbe mai dato seguito.
La capo dicastero chiamata in causa, Patrizia Pintus, ha messo in dubbio la tempestività dell’interrogazione visto che questi disagi sono scaturiti da un assemblea del personale avvenuta lo scorso giugno. “Abbiamo ricevuto il dicastero culturale dal PPD. Ci abbiamo messo 4 anni a mettere a posto una situazione disastrosa. Mi fa specie che si preoccupano solo ora della questione”. Nel frattempo il Municipio ha preso i necessari provvedimenti, ha assicurato Pintus: “Sono assolutamente tranquilla per i dipendenti. Abbiamo parlato con ognuno di loro e la questione si è risolta".
Anche la municipale uscente Roberta Pantanti ha assicurato che “la questione è nota all’Esecutivo”, controbattendo allo stesso tempo a Davide Lurati, uno dei cofirmatari dell’interrogazione, che durante la trasmissione ha parlato di uno “scarso controllo dei preventivi e dei consuntivi da parte del dicastero competente” negli ultimi 4-5 anni.
“Sono in Municipio da tre legislature e non posso dire chi ha gestito peggio il Dicastero cultura, se il PLR o il PPD” ha affermato Pantani. “Con il PLR si son spesi 4 milioni di franchi per far venire 4 spettatori e avere un museo vuoto, mentre il PPD non sapeva far di conto. Non sono dello stesso partito di Pintus, ma posso dire che lei ha raddrizzato il Dicastero cultura”.
A rincarare la dose ci ha pensato Sonia Colombo-Regazzoni: “Se non era per il PLR, avremmo avuto ancora il cinema a luci rosse” ha affermato la candidata PLR, alludendo ai lavori di ristrutturamento avviati dal suo partito per l’edificio.
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