Ticino
Matteo Salvini: "Vogliamo Baragiola in galera"
Matteo Salvini: "Vogliamo Baragiola in galera"
Matteo Salvini: "Vogliamo Baragiola in galera"
Redazione
6 anni fa
Il ministro italiano intenzionato a portare avanti la caccia all'ex brigatista: "Roba da matti, mi dà lezioni di umanità"

Il ministro dell'interno italiano Matteo Salvini è intenzionato a portare dietro le sbarre l'ex brigatista Alvaro Lojacono Baragiola: "Roba da matti. L’assassino comunista in vacanza in Svizzera mi dà lezioni di umanità! Rida finché è in tempo, faremo tutto il possibile perché finisca finalmente in galera in Italia" ha scritto Salvini su Facebook, pubblicando un estratto di un'intervista de Le Iene, che andrà in onda questa sera su Italia 1.

"Il ministro venga fisicamente a far qualcosa, perché di grandi dichiarazioni di impegni e di arresti di esuli ce n’è a pacchi" dichiara Lojacono Bagiarola nel video, precisando di sapere di essere il secondo della lista dei latitanti del bersaglio del governo italiano, dopo Alessio Casimirri, il brigatista che si trova oggi in Nicaragua. Una registrazione che, secondo quanto dichiarato Baragiola alla RSI, è stata fatta "illegalmente". 

Già negli scorsi giorni, in un'intervista rilasciata a Tio, Lojacono Bagiarola ha dichiarato di essere disposto a tornare dietro alle sbarre. Su di lui, ricordiamo, pende una condanna all'ergastolo in Italia per la strage di via Fani, nella quale il 16 marzo 1978 vennero uccisi cinque agenti della scorta dello statista della Democrazia Cristiana Aldo Moro. In Svizzera, dove il 63enne possiede anche la cittadinanza elvetica, ha già trascorso undici anni in carcere, più precisamente alla Stampa, per l’omicidio del giudice italiano Girolamo Tartaglione, avvenuto anch’esso nel 1978. L'udienza si è tenuta a Lugano visto che l'imputato aveva rifiutato l'estradizione in Italia. 

"L’unica soluzione fu quella di fare un procedimento in Ticino" ricorda l’avvocato Venerio Quadri, interpellato dal Caffé, che ne 1988 era procuratore pubblico di Lugano e venne incaricato dell’inchiesta. "Tra i vari reati che venivano addebitati a Baragiola ne estrapolammo uno, l’omicidio del giudice Tartaglione. Facendo la spola tra la Svizzera e Roma riuscimmo a raccogliere le prove e chiedemmo l’ergastolo". Al termine del processo, durato quasi un mese, la giudice Agnese Balestra Bianchi accolse la richiesta dell’accusa. L'ergastolo fu ridotto in appello a 17 anni di carcere, di cui 11 vennero poi effettivamente scontati.

"Purtroppo non potemmo processarlo anche per il caso Moro, poiché la vicenda giudiziaria era ancora in corso in Italia" precisa Quadri al domenicale. "Ma il fatto che la Corte di Strasburgo confermò la sentenza ticinese dimostra la serietà del nostro lavoro. E almeno Baragiola è finito in carcere, al contrario del suo complice Alessio Casimirri, rifugiatosi in Nicaragua a fare la bella vita".

Ora Bagiarola, come detto, potrebbe tornare dietro le sbarre per scontare la sua pena legata al delitto Moro. "L’estradizione chiesta dalla Lega è impossibile" precisa ancora Quadri, "ma Roma potrebbe presentare una richiesta di "exequatur".  

  

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