Ticino
Matteo Cheda si è autodenunciato per usura
Matteo Cheda si è autodenunciato per usura
Matteo Cheda si è autodenunciato per usura
Redazione
8 anni fa
Il fondatore della Scuola di giornalismo di Bellinzona si è presentato spontaneamente al Ministero pubblico

Il fondatore della Scuola di giornalismo di Bellinzona Matteo Cheda annuncia oggi di essersi autodenunciato per usura e concorrenza sleale.

In un comunicato stampa, Chieda scrive di essersi autodenunciato presso il Ministero pubblico ticinese "per caporalato, che secondo la legge svizzera corrisponde ai reati di usura e concorrenza sleale", in seguito a una segnalazione ricevuta dal sindacato OCST.

"Secondo l’articolo 157 del codice penale, se il colpevole fa mestiere dell’usura è punibile con una pena detentiva fino a dieci anni" scrive Cheda. "L’inchiesta è condotta dalla procuratrice Raffaella Rigamonti."

"La Scuola di giornalismo, nata nel 2015, è non profit e la frequenza è gratuita" spiega Cheda. "Ogni allievo riceve una piccola retribuzione per 12 mesi più l’abbonamento ai mezzi pubblici. L’importo è identico, indipendentemente se l’allievo va a scuola o se lavora a titolo volontario. I datori di lavoro versano alla scuola il valore della prestazione fornita dagli allievi."

"Gli allievi che durante i 12 mesi lavorano a titolo volontario finanziano quindi il salario e la formazione agli altri allievi" prosegue Cheda. "Un sistema simile a quello della cassa malati dove i sani pagano di più di quello che ricevono mentre per i malati vale l’opposto."

"Secondo l’Ocst, tale metodo di finanziamento è illegale ed equivale a caporalato" si legge in conclusione. "Matteo Cheda ritiene di non aver commesso alcun reato ma di aver agito nell’interesse pubblico allo scopo di aiutare giovani disoccupati a formarsi gratuitamente e a trovare lavoro in poco tempo."

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata