
Tutti i cantieri ticinesi, tanto le grandi opere quanto i più contenuti, sono confrontati con la stessa, grande incognita: il prezzo e l’approvvigionamento delle materie prime, acciaio in primis. Nei giorni scorsi gli impresari avevano manifestato i loro timori, paventando addirittura lo stop dei cantieri. “Il Cantone, a sua volta, è preoccupato, in quanto importante committente di lavori che ora rischiano di rincarare”, spiega ai microfoni di Ticinonews il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali. “Adesso si apre una discussione sui cantieri in corso e su quelli futuri, sui crediti approvati, se saranno sufficienti o meno”. La speranza “è che la situazione possa rientrare. Non bisogna farsi prendere dal panico. Certo, se i rincari diventeranno permanenti e strutturali, si dovrà affrontare la situazione”.
Incontri a breve
In merito alla questione, Zali e il collega Christian Vitta (Direttore del Dfe) si siederanno presto al tavolo proprio con gli impresari costruttori. “Le preoccupazioni si sono manifestate con casi concreti sui quali stiamo lavorando”, precisa Zali. “Sono già previsti degli incontri”. Il Cantone, come per i maggiori costi legati alla pandemia, “viene evidentemente incontro alle giustificate preoccupazioni, o agli effettivi rincari, che dovessero subire coloro che lavorano per lui”.
“Non è un periodo storico fortunato”
Certo, se i crediti approvati in passato dal Gran Consiglio dovessero superare il 10% di margine di rincaro potenziale, bisognerà tornare in parlamento con le richieste aggiuntive, ipotesi che al momento non si può quindi escludere. Legislativo, si sa, diviso proprio dal contenimento della spesa, presto in votazione. “Diciamo che, guardando agli ultimi anni, non è un periodo storico fortunato. Speriamo che le cose possano andare meglio in futuro”. Per quanto concerne invece il discorso sul rincaro benzina “la questione è meno drammatica. Si faranno i conti, penso a fine anno, ma mi sembra che la situazione fortunatamente stia già un po’ rientrando. Staremo a vedere: certo l’incertezza sul perdurare di questo terribile conflitto non rende facile a nessuno il proprio lavoro”, termina Zali.
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