
Il Partito comunista ticinese ha riconfermato Massimiliano Ay alla propria guida in occasione del 25° congresso, svoltosi sabato ad Arbedo-Castione, riportano i quotidiani ticinesi. Alla testa del partito dal 2009, il 43enne deputato in Gran Consiglio ha rivendicato i progressi degli ultimi anni: "Siamo il partito più presente tra i giovani, gli studenti, e presto lo saremo anche tra i lavoratori".
No agli accordi UE
Il congresso ha approvato la risoluzione “Una sinistra patriottica e per la pace: No UE – No NATO”, ribadendo la linea contraria agli accordi tra Svizzera e Unione europea e a favore della neutralità. "Non abbiamo paura di usare la parola patriota – ha detto Ay –. Patriota è chi difende il servizio pubblico e la coesione sociale, non chi fomenta una guerra tra poveri". Il vicesegretario Alessandro Lucchini ha sottolineato come il PC sia stato "il primo a sinistra a parlare di neutralità, evitando che diventasse un’esclusiva della destra nazionalista". Tra i temi discussi anche la sovranità digitale, la parità salariale e la politica sanitaria.
Comitato centrale più ampio
Guardando al futuro, il partito – che conta due deputati in Gran Consiglio, un municipale e diciassette consiglieri comunali – punta a rafforzare la propria presenza sul territorio e ha deciso di allargare il Comitato centrale da 20 a 30 membri, con un’età media di poco superiore ai trent’anni.
