Moda
Masoni: "Le aziende che vanno bene non vogliono che si parli di loro"
Immagine Ticinonews
Immagine Ticinonews
Redazione
4 ore fa
Secondo la presidente di Ticinomoda, la narrazione negativa attorno al settore della moda ticinese è spesso ingiusta.

Il settore della moda è di frequente oggetto di critiche nel nostro cantone. Ancora di recente, la cronaca ha raccontato dell'abbandono del territorio da parte di aziende del ramo. "Sì, abbiamo visto aziende andarsene, ma ne abbiamo viste anche tante arrivare e tante crescere". Marina Masoni, ex consigliera di Stato, vuole precisarlo nel nostro incontro a margine dell'assemblea di Ticinomoda, associazione di categoria di cui è presidente. Masoni rileva che "gli addetti delle nostre aziende sottoposti al contratto collettivo sono complessivamente rimasti stabili negli ultimi 10 anni. Per un'azienda che parte - prosegue la presidente di Ticinomoda - ce ne sono altre che arrivano e che crescono poderosamente".

Comunicazione

La non sempre buona reputazione del settore è quindi ingiustificata? Secondo Marina Masoni, c'è anche una questione di comunicazione. "Le nostre aziende hanno un limite: quando crescono e vanno bene, non vogliono assolutamente che si parli di loro. La narrazione che si sente nel paese è solo la parte negativa che sono obbligate a comunicare. Un'azienda che rimane qui trent'anni è un grande successo per il territorio".

Rimane l'incognita dazi

Nella sua relazione all'assemblea, Masoni ha parlato di "tempi bizzarri e turbolenti". "Di tempi turbolenti ne abbiamo comunque già visti in passato...", chiosa ai nostri microfoni. "Stiamo uscendo da un sistema internazionale basato sulla globalizzazione e non vediamo chiaramente in quale nuovo sistema ci riorganizzeremo". In questo senso, i dazi statunitensi pesano sul settore come una spada di Damocle. "La moda è estremamente preoccupata. E su come saranno effettivamente questi dazi, c'è incertezza".