Ticino
Masoni difende la moda in Ticino: "Un pilastro economico"
Masoni difende la moda in Ticino: "Un pilastro economico"
Masoni difende la moda in Ticino: "Un pilastro economico"
Redazione
9 anni fa
Secondo una ONG svizzera le multinazionali della moda in Ticino pagherebbero poche imposte e non avrebbero etica

Le multinazionali della moda che si sono stabilite in Ticino negli ultimi vent'anni pagano poche imposte e hanno condizioni di lavoro molto discutibili nei Paesi di produzione, secondo un rapporto redatto dalla ONG Dichiarazione di Berna.

Il rapporto della ONG sul settore della moda in Ticino, intitolato "Poche imposte e nessuna etica", punta il dito in particolare contro il gruppo grancese Kering, proprietario di brand come Puma e Gucci.

Accuse che il Giornale del Popolo ha girato alla presidente di Ticino Moda, Marina Masoni, la quale si dice in totale disaccordo con le conclusioni della Dichiarazione di Berna.

"Le aziende della moda sono tra i migliori contribuenti persone giuridiche del Ticino. Non pagano poche imposte, ne pagano tante" afferma l'ex consigliera di Stato al GdP. "Sono aziende che creano valore aggiunto, posti di lavoro e un importante indotto."

"Il settore della moda è una realtà molto concreta che viene considerata uno dei pilastri dello sviluppo dell'economia ticinese" prosegue Marina Masoni. "Lo hanno indicato chiaramente i recenti studi dell'IRE, del BAK e de Dipartimento delle finanze e dell'economia."

"La fiscalità è un fattore di competitività importante per il territorio, insieme con la formazione, i trasporti, la sicurezza, la qualità di vita" dichiara ancora la presidente di Ticino Moda. "Sono i punti di forza del nostro Paese che vanno difesi e costantemente migliorati."

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