Ticino
Mascherine fuori norma: “Siamo preoccupati”
Marco Jäggli
4 anni fa
Il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini spiega che il problema delle mascherine fuori norma non riguarda solo le FFP, come rilevato questa mattina da Upi e Suva. Come proteggersi quindi?

Oltre il 60% delle mascherine FFP è fuori norma. Lo hanno dichiarato Upi e Suva questa mattina dopo un controllo a campione su 60 prodotti venduti in Svizzera. Mascherine che, sia fisicamente che metaforicamente, sono sulla bocca di tutti ormai da mesi e sulle quali il dibattito si rinnova regolarmente, anche a causa dei continui aggiustamenti delle misure che hanno dapprima imposto il loro utilizzo nei mezzi pubblici e, da lunedì, anche per il personale dei locali pubblici. Ma come essere sicuri del prodotto che si acquista? Teleticino ne ha discusso con il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini.

Questione di certificazioni
“La prima cosa”, spiega Zanini, “è osservare la scatola. Ci deve essere il marchio CE. Inoltre io raccomando di chiedere a chi vende la mascherina se questa è correttamente certificata secondo la legge”. Proprio per questo, prosegue Zanini, è meglio evitare di comperarle online: “Magari ti mandano un documento relativo a tutt’altro. Avere un contatto diretto permette di avere più fiducia. In ogni caso però chiederei sempre il certificato, sul quale dev’esserci un riferimento specifico al produttore e alla tipologia che c’è sulla confezione”. “Però”, ammette Zanini, “è un lavoro veramente molto difficile”

Non solo FFP
Com’è possibile però che in Svizzera siano state vendute delle mascherine difettose, nel caso delle FFP? “Il discorso fatto sulle FFP vale tale quale per le mascherine chirurgiche, io avevo già detto tre mesi fa che eravamo preoccupati del tipo di mascherine in circolazione. Oggi va un po’ meglio, ma c’è in giro veramente di tutto. Per questo”, aggiunge Zanini, “io sono sempre un po’ tiepido sulla questione dell’obbligo, perché l’obbligo va bene se si usano mascherine funzionanti”

Mascherine di stoffa
“Le uniche mascherine in tessuto utilizzabili”, continua Zanini, “sono quelle certificate Testex, introdotte nel mese di aprile, che bloccano il 70% delle goccioline. Ma io in Ticino non le ho ancora viste. Tutte le altre”, prosegue, “non danno alcuna garanzia, sono belle magari ma sono belle e basta”. L’unico utilizzo contemplabile, secondo il farmacista cantonale, “è quello al di sopra di una normale mascherina chirurgica, per ragioni estetiche”.

Attenti alla certificazione cinese
“Per esempio, se trovo una certificazione KN95 su una FFP, vuol dire che questa è certificata in Cina”. Spiega Zanini “La certificazione cinese non valeva in Svizzera prima della pandemia, ma a causa della scarsità la loro vendita è diventata accettabile anche in Svizzera. Ma non automaticamente”, aggiunge il Farmacista cantonale, “la SECO deve in ogni caso fornire un documento di autorizzazione”. Per essere sicuri bisognerebbe quindi controllare ogni marca con certificazione cinese. Un ginepraio quindi, come ammette anche lo stesso Gian Maria Zanini: “è complicatissimo”. Ma se vado in farmacia sono in una botte di ferro? “No, perché dipende da quanto seriamente la farmacia ha fatto il suo lavoro”

“C’è chi ha approfittato della pandemia, e le autorità hanno dovuto fare delle scelte”
“Durante la pandemia tanti si sono messi a vendere mascherine senza averne le competenze”, ammonisce Zanini, “alcuni erano in buona fede ma senza conoscenze e c’è chi ne ha approfittato per farsi un po’ di soldi. Questo ha portato da noi prodotti inadeguati. Parallelamente le autorità, di cui io faccio parte, erano impegnate con faccende più urgenti, e questo ha permesso alla situazione di svilupparsi. A fine aprile abbiamo deciso, anche se sembra brutto, di rinunciare a controllare le mascherine già presenti sul territorio per concentrarsi sui nuovi arrivi alle dogane, perché non era possibile fare le due cose”

Affidarsi alle mascherine garantite dalla Confederazione
In conclusione, per essere veramente sicuri di cosa si acquista, spiega il farmacista cantonale, è affidarsi alle mascherine rilasciate dalla Confederazione con un prezzo plafonato attorno ai 40 franchi al pacchetto. “Ultimamente si trovano spesso nei supermercati”, raccomanda Zanini, “ed è meglio attenersi il più possibile alle mascherine chirurgiche. Le FFP, le mascherine con la valvola, non le abbiamo mai raccomandate”.

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