Ticino
“Mascherina facoltativa ma senz’altro benvenuta”
Immagine archivio CdT/Zocchetti
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Thomas Schürch
3 anni fa
Il Presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli commenta le ultime decisioni prese dal governo. “Se non ci sarà un’evoluzione negativa non cambierà nulla”

La decisione presa oggi dal Consiglio federale di abbandonare le ultime misure di protezione ha suscitato reazioni contrastanti sia tra i cittadini sia a livello politico. Il Consiglio di Stato ticinese, lo ricordiamo, giovedì scorso aveva scritto a Berna chiedendo maggiore prudenza. Ticinonews ha quindi interpellato il Presidente del governo Manuele Bertoli per avere un suo commento sui recenti sviluppi.

“Sapevamo che c’era un’alta probabilità di andare in una direzione diversa, segnatamente quella che poi è stata decisa”, afferma Bertoli. “Ci pareva giusto però dire che uscire così rapidamente, soprattutto per cose che potevano essere mantenute senza grandi impatti, sarebbe stato più giudizioso. Però cosa fatta capo ha e ne prendiamo atto”.

Cosa comporta il ritorno a una situazione normale?

“Se non succede niente non comporta nulla. Se dovesse succedere qualcosa, nel senso se i numeri dovessero peggiorare, e naturalmente nessuno lo auspica o lo vuole, ritorneremo a una gestione cantonale, a quella specie di patchwork a macchia di leopardo che a un certo punto abbiamo visto, forse più di una volta, e che è anche stata criticata perché quello che vale in Ticino non vale nei Grigioni, non vale nel Canton Uri e neanche a Zurigo. Ripeto: se le cose andranno bene e non ci saranno evoluzioni negative della pandemia, in realtà non cambierà nulla”.

Il Ticino non intende quindi mantenere delle misure?

“Rimarrà credo qualcosa di puntuale per quanto riguarda le strutture sanitarie (case per anziani, ospedali, eccetera), ma al di là di questo aspetto molto puntuale, le cose sono ormai state decise a livello nazionale. Non c’è ragione che il cantone intervenga se non con delle raccomandazioni. Io ricordo sempre che quello che non è obbligatorio non è per forza vietato, e quindi per esempio l’uso della mascherina, facoltativamente, è senz’altro benvenuto”.

L’invito resta quello di farsi testare?

L’invito è di farsi testare perché questo naturalmente serve a tutti, anche se sappiamo che il fatto che il test non permetterà più di attivare l’isolamento con anche l’indennità di perdita di guadagno, verosimilmente creerà un minor ricorso a questi test”.

Il Consiglio federale chiede di mantenere attive le strutture per i test e per i vaccini. Come vi muoverete?

“Diciamo che da un alto chiede di mantenerle ma dall’altro poi toglie l’isolamento in caso di contagio e quindi, di fatto, opera contro un massiccio ricorso ai test. Lì bisognerà capire un po’ l’evoluzione dei numeri. Non vogliamo mantenere aperte strutture che non servono a nessuno e che sono sostanzialmente vuote”.

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