Marko Tomic, condannato a 10 anni di carcere per l’omicidio di Damiano Tamagni, sconterà la sua pena in un carcere friborghese. Il trasferimento dal penitenziario cantonale della Stampa, dove è recluso da poco più di un anno, è previsto il prossimo 16 febbraio. “Marko ha bisogno di un luogo dove può socializzare, cosa che non riusciva a fare nella sezione dove si trova in questo momento per motivi di sicurezza” ci ha detto al telefono il padre Ilia Tomic. La decisione di trasferire il ragazzo che, con Ivica Grgic, è stato riconosciuto colpevole di omicidio intenzionale, è stata approvata anche dagli assistenti sociali del carcere, ci ha spiegato il papà di Marko. Una richiesta che  i Tomic avevano già avuto modo di sollecitare nei mesi scorsi. “In un nuovo ambiente potrà imparare un’altra lingua e forse potrà finire anche l’apprendistato di montatore di impianti idraulici. Certo lo vedremo meno, ma è utile che cambi ambiente” dice Ilia Tomic. Ma come sta suo figlio a due anni dalla morte di Damiano Tamagni e dopo due anni di carcere, chiediamo. “Sta bene ma è sempre solo” ci ha detto il signor Tomic. Un uomo, una famiglia, che a due anni dai fatti e uno dal processo, non accettano la sentenza di condanna a 10 anni. “Non difendo mio figlio. Deve pagare per quello che ha fatto. Ma io voglio la verità, quella che la perizia del medico legale non è riuscita a stabilire” ci spiega Ilia Tomic che aggiunge “finché vivrò mi batterò per cercare la verità”. E intanto si attende che sul ricorso di Tomic contro la sentenza in primo grado si esprima il Tribunale federale.IC

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