
Attacco di Piero Marchesi a Claudio Zali. Da tempo ci sono tensioni tra il presidente dell'Udc Ticino e il consigliere di Stato leghista. Questa volta, però, Marchesi è accompagnato da Fiorenzo Dadò. In un comunicato congiunto, i presidenti cantonali di Udc e Centro si scagliano contro il direttore del Dipartimento del territorio. Il nodo della discordia è il lupo, la cui gestione "è un disastro che ricade interamente su Claudio Zali".
Revoca competenza
Marchesi e Dadò invocano quindi l'intervento del Governo, chiamato a togliere al ministro leghista il dossier lupo. "Chiediamo con urgenza che il Consiglio di Stato imponga a Zali e al DT misure concrete e tempestive, rendendole pubbliche. Non possiamo più tollerare che il suo disinteresse e disprezzo continui a compromettere la sicurezza dei nostri agricoltori e il futuro delle regioni periferiche. Se il Direttore del DT non è in grado o meglio, non vuole agire, il Consiglio di Stato deve allora intervenire rapidamente, ritirandogli le competenze in merito alla gestione del lupo".
"Vita di un contadino più dura di chi sta a Palazzo"
Come noto, il Consiglio di Stato non è nuovo a scambi interni di settori di competenze politiche, ma Marchesi e Dadò precisano: "Non è il momento per altri mini arrocchi o ulteriori pasticci organizzativi, ma per un’azione decisa a tutela di un settore economico importante per il Cantone. Diversamente da Zali - proseguono Marchesi e Dadò - noi difendiamo chi vive nelle periferie e nelle valli, chi lavora con impegno per mantenere le proprie tradizioni e attività, chi mantiene la propria famiglia con il suo duro lavoro. La vita di un contadino, che combatte quotidianamente contro il lupo e le sfide del suo mestiere, è molto più ardua di quella di chi, confinato nel Palazzo delle Orsoline, presume di sapere cosa sia giusto o sbagliato per un settore economico cruciale".
Appello alla Lega
I due presidenti di partito si rivolgono anche alla Lega, partito di Claudio Zali. "Ieri, Il Mattino della Domenica, che per anni ha avuto un occhio di riguardo per Zali, si è trovato costretto a prendere atto dei suoi fallimenti. (...) Il Mattino della domenica, 'organo ufficioso' del Movimento leghista, ha finalmente messo in luce la realtà: la gestione del lupo è fuori controllo. La Lega dei Ticinesi, di conseguenza, non può più relativizzare i fallimenti del suo Consigliere di Stato".