
Due casi di istaminosi sono stati segnalati negli scorsi giorni al Laboratorio cantonale. Due persone hanno infatti dovuto ricorrere al medico di famiglia e al pronto soccorso dopo il consumo di piatti a base di tonno. Piatti che sono stati consumati in entrambi i casi in esercizi pubblici ticinesi: nel primo caso si trattava di steak di tonno al sesamo e in un altro di insalata al tonno, tutte e due pasti tipici della stagione estiva.
Molti alimenti, direttamente o indirettamente ricchi di istamina, possono provocare sintomi simili a quelli di un'allergia alimentare quando assunti in grande quantità, spiega il Laboratorio cantonale in una nota. "I sintomi dell’istaminosi variano a seconda della concentrazione della sostanza e della sensibilità individuale. Generalmente, le manifestazioni cliniche dell'intossicazione riguardano l’apparato gastrointestinale (nausea, vomito, diarrea), il sistema nervoso centrale (cefalea e vertigini) e la cute (prurito, arrossamento del viso e del collo, orticaria). Il tutto può avvenire in tempi molto brevi (20-30 minuti dall’assunzione dell’alimento) e i disturbi, di solito di lieve entità, si risolvono mediamente entro le 24 ore. Nei casi più gravi possono arrivare a produrre un brusco calo della pressione arteriosa, fino al collasso cardio-circolatorio".
"La presenza di istamina negli alimenti", spiega ancora il Laboratorio cantonale, "dipende dalla ricchezza di amminoacidi liberi e dalla proliferazione di batteri che, per la prolungata permanenza dell’alimento a temperature superiori ai 6-10°C, ne possono indurre la formazione in grandi quantità".
Particolare attenzione va posta nei confronti del tonno che, se conservato troppo a lungo o in maniera scorretta, può seriamente mettere a rischio la salute del consumatore. "Sia il tonno fresco (se conservato a temperature non adeguate per il pesce, quindi sopra i 2°C), sia il tonno scongelato (se scongelato in modo non appropriato, p.es. non in frigorifero ma a temperatura ambiente), sia il tonno in scatola (se aperto, "sporcato" e lasciato troppo a lungo a temperatura ambiente) possono causare istaminosi. Anche che la cottura non elimina il problema: l'istamina è altamente termostabile, quindi non è denaturata da cottura o sterilizzazione. Per inattivarla occorre trattamento a 116°C per 90 min".
Da qui le raccomandazioni del Laboratorio cantonale nei confronti di chi cucina in bar, ristoranti, pizzerie e altri luoghi simili ma anche ai consumatori: gestire il tonno (ma anche sardine e alici) nell'assolluto rispetto della catena del freddo (mai fuori dal frigorifero); utilizzare scatolame di ridotte dimensioni in funzione dell'uso e di non conservare quindi scatole aperte troppo a lungo a temperature non adatte; scongelare in frigorifero e mai a temperatura ambiente.
Nel caso in cui si fosse colpiti da istaminosi (quindi prurito, arrossamento del viso e del collo, orticaria, cefalea e vertigini, nausea, vomito, diarrea) dopo consumo di tonno o simili pesci, il laboratorio cantonale raccomanda di andare dal medico o al pronto soccorso se i sintomi sono gravi e avvisare il Laboratorio cantonale, che provvederà ad ispezionare immediatamente l'esercizio pubblico o l'attività alimentare e a prendere tutte le misure amministrative e penali del caso.
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