
Dopo cinque giorni di piogge intense, quella appena trascorsa è stata l’ultima nottata all’insegna del maltempo. Precipitazioni che ieri hanno messo sotto pressione in particolare la regione del Mendrisiotto, dove i pompieri sono intervenuti oltre una ventina di volte.
Colata di fango tra Riva San Vitale e Brusino
La strada cantonale che collega Riva San vitale a Brusino è stata una delle vittime più evidenti dell’ondata di maltempo abbattutasi ieri sul Sottoceneri. La strada è stata invasa da una colata di fango e detriti che ne hanno imposto la chiusura. L’intervento dei militi si è concluso solo verso le 22 con il ripristino della circolazione.
Materiale giù dalle montagne
Ma, come detto, non è stato l'unico intervento. Il grande quantitativo d’acqua sceso ieri in poco tempo ha portato all’esondazione di molti riali nel Mendrisiotto. L’acqua ha trascinato materiale dalle montagne verso strade e abitazioni. "Le precipitazioni hanno fatto tracimare le ove di Capolago e fatto scendere diverso materiale nelle cantine”, spiega il comandante dei pompieri Corrado Tettamanti. “A Riva San Vitale i riali che scendono dal Monte San Giorgio hanno colpito la zona alta del comune, come in via San Provino e Via Santa Croce e altre vie laterali".
Il dialogo con il Cantone
Queste condizioni meteorologiche si ripetono con sempre maggiore intensità. Situazioni che una volta erano eccezionali e che oggi stanno diventando la norma. "Dire che ci stiamo abituando è una parola grossa”, sostiene Tettamanti. “Sarebbe opportuno che anche a livello cantonale si possa intraprendere delle discussioni su questi eventi climatici straordinari, che al giorno d'oggi comportano delle problematiche non indifferenti”.
Scesi fino a 140 mm ieri solo sul Mendrisiotto
L’appello alla politica del comandante dei pompieri giunge dopo un fenomeno temporalesco caratterizzato da ingenti quantitativi d’acqua: oltre 230 mm se calcolato sui 5 giorni, fino a 140 mm solo sul Mendrisiotto, conteggiando solo la giornata di ieri. "Se prendiamo le 24 ore comprese tra le 06.00 di questa mattina e le 06.00 di ieri mattina nel Luganese sono scesi tra i 50 e 80 mm, nel Mendrisiotto tra 80 e 100 mm, con punte fino a 130 e 140 nella fascia tra Stabio e il Generoso”, spiega Lorenzo di Marco di MeteoSvizzera. “Se guardiamo le 72 ore, si sono superati i 230 mm. Il terreno non era pronto a ricevere così tanta acqua, era già saturo”.
Lampi intensi
Di qui gli smottamenti e le esondazioni del Mendrisiotto, in una parentesi temporalesca caratterizzata anche da lampi intensi visibili in tutto il Sottoceneri. "Da martedì e mercoledì abbiamo avuto il primo avvicinamento della depressione denominata “Augustin”, generata dall'ex uragano Erin, che ha attraversato l’Europa centrale. Venerdì è arrivata anche l'aria fredda in quota. Dopo transiti di perturbazione, questa stimola di più la convezione: porta aria più instabile e favorisce lo sviluppo di rovesci temporali. A livello di fulminazione l’area più toccata è stata la pianura padana. Con un'attività di fulmini così elevata, i lampi si sono potuti osservare bene anche da casa nostra”.