
Non a tutti piacciono le "seconde possibilità" che alcuni Comuni ticinesi concedono agli agenti licenziati dalla Polizia cantonale.
Dopo il caso di Giubiasco, dove sette cittadini hanno interposto ricorso contro la decisione del Municipio di assumere un 29enne licenziato dalla Polizia cantonale a seguito dell'apertura di un'inchiesta per truffa, negli scorsi giorni anche in Malcantone c'è chi ha voluto esprimere il proprio malcontento per l'assunzione di un agente licenziato dalla Polizia comunale di Lugano.
L'uomo in questione è uno dei due agenti che nel marzo 2013 fermarono un 37enne rumeno alla stazione FFS, lo portarono nei boschi di Arogno, lo picchiarono e lo abbandonarono. Per questo fattaccio l'agente fu condannato a 18 mesi di carcere, sospesi con la condizionale, e in seguito licenziato dal Municipio di Lugano.
Tutti pensavano che avrebbe cambiato lavoro. Ma invece il Municipio di Caslano decise di dargli una "seconda possibilità", come spiegò il sindaco Emilio Taiana, anche a causa della difficoltà di trovare nuovo personale. Dopo un periodo di prova di sei mesi, l'agente è stato in seguito incorporato nella neonata Polizia Malcantone Ovest, che ha sede a Caslano.
Segno che l'agente ha dimostrato, durante il periodo di prova, di essere all'altezza del suo ruolo. Ma in paese c'è comunque chi continua a storcere il naso. Come dimostrano gli adesivi comparsi in diversi luoghi del paese malcantonese, che riportano un messaggio piuttosto chiaro.
"Sei un nazifascista sequestratore, picchiatore, spaccadenti, che abbandona le sue vittime in zone discoste e per questo sei stato pure condannato?" si legge sull'adesivo che un nostro lettore ha fotografato alla locale filiale Coop. "Benissimo, la Polizia di Caslano ti vuole!"
Alcuni di questi adesivi sono nel frattempo stati rimossi. Ma il malcontento resta: a rimuoverlo ci potrà pensare unicamente il poliziotto in questione, dimostrando di saper sfruttare appieno la "seconda possibilità" che gli è stata concessa.
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