Sanità
Malattia della lingua blu, escluso il sierotipo più grave
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Redazione
7 mesi fa
A confermarlo le analisi di laboratorio. I detentori di ovini devono comunque alzare il livello di guardia. Il veterinario cantonale Bacciarini: "È illusorio pensare che se questi casi si sono verificati nel Mendrisiotto, il Luganese o altre zone non vengano colpite”.

La prima evidenza dell’arrivo della malattia della lingua blu in Ticino è arrivata pochi giorni fa da otto campioni positivi provenienti da cinque allevamenti di ovini e di bovini del Mendrisiotto. Il virus viene trasmesso esclusivamente attraverso la puntura di moscerini chiamati “culicoides” e, a seconda del sierotipo, può avere una mortalità molto elevata. Ticinonews ha incontrato il veterinario cantonale Luca Bacciarini mentre era in attesa dei risultati di laboratorio, proprio per capire se siamo in presenza del sierotipo 3, ovvero il più pericoloso. Nel tardo pomeriggio di ieri è arrivata la conferma: tutti i campioni erano dello stesso ceppo, sierotipo 8. “Se da noi l’8 si comporterà come negli altri Paesi, le lesioni e quindi la mortalità dovrebbero essere molto minori rispetto a quelle che riscontreremmo se avessimo in circolazione il sierotipo 3”, afferma Bacciarini.

In quanto epizoozia da combattere, nelle cinque aziende del Mendrisiotto sono state prese misure immediate. “Gli animali sono sotto sequestro: non possono muoversi e questo per evitare di portare esemplari che hanno il virus nel sangue in altri luoghi”, prosegue Bacciarini. “Se venissero punti dai culicoides, i moscerini potrebbero infatti trasmettere il virus ad altri animali”.

Nessun rischio per l’uomo

L’agente patogeno non si trasmette all’uomo in alcun modo. “Questi virus causano delle patologie unicamente nei ruminanti, sia domestici che selvatici, e nei camelidi, quindi, alle nostre latitudini, lama e alpaca”, precisa il veterinario cantonale. Tutte le altre specie, animali da compagnia e da cortile, e gli essere umani, “non sono colpiti da questo virus. È impossibile per noi sviluppare delle patologie”.

Le misure da adottare

Non si corre nessun rischio neppure nel consumare derivati della carne o del latte di animali infetti. Devono invece alzare il livello di guardia i detentori di ovini, e non solo nel Mendrisiotto. “Questi culicoides percorrono poche centinaia di metri volando. Sono però talmente piccoli che si lasciano trasportare dal vento. È illusorio pensare che se questi casi si sono verificati nel Mendrisiotto, il Luganese o altre zone non vengano colpite”. Inoltre, “negli ultimi giorni siamo stati confrontati con un forte vento e per questo motivo le misure di prevenzione valgono per tutti”. Misure che consistono nel proteggere gli animali dalle punture di questi insetti con l’uso di repellenti topici e nella rimozione o copertura dei siti di riproduzione, come acque stagnanti o cumuli di letame.