Ticino
Magistratura: “Gli accertamenti proseguono”
Luca Pagani, presidente della Commissione giustizia e diritti. Fotogonnella
Luca Pagani, presidente della Commissione giustizia e diritti. Fotogonnella
Redazione
5 anni fa
Luca Pagani, presidente della Commissione giustizia e diritti, dopo l’incontro odierno con il procuratore generale e il presidente del Consiglio della Magistratura sulla rielezione dei procuratori

Si è tenuta questa mattina la seduta della Commissione giustizia e diritti per far luce sulla questione della rielezione dei procuratori pubblici. Cinque su venti, ricordiamo, sono stati giudicati non idonei a essere rieletti dal Consiglio della Magistratura (CdM). Durante la seduta odierna, durata ben tre ore, i commissari hanno sentito il procuratore generale Andrea Pagani, il Presidente del Consiglio di Magistratura (CdM) Werner Walser e due membri della Commissione di esperti indipendenti per l’elezione dei magistrati Ivo Eusebio e Agnese Balestra-Bianchi. Teleticino ha sentito il presidente della Commissione Luca Pagani per sapere come è andata.

“Gli accertamenti proseguono”
“Stiamo facendo degli approfondimenti. Abbiamo ricevuto il rapporto dal CdM, ma ci sono poche righe per ogni candidato. Ci interessa quindi capire quale è stato il metodo di lavoro, gli elementi che sono stati raccolti e avere qualche indicazioni in più sul giudizio che è stato espresso. L’incontro ci ha permesso di fare dei passi avanti, ma gli approfondimenti non sono conclusi” precisa Pagani. “Andremo avanti per avere un quadro completo ed esaustivo della situazione”. Pagani si è detto tuttavia “sorpreso” dalla percentuale così elevata di procuratori “bocciati”, così come dai toni molto forti usati dal CdM. “Quello che bisogna tenere in considerazione” ha tuttavia aggiunto Pagani, “è che la vigilanza non si attiva solo al momento della nomina o riconferma dei magistrati, ma viene esercitata sempre dal CdM e dal procuratore generale”.

Fuga di notizie e meccanismi di controllo
Durante l’incontro si è parlato anche della fuga di notizie, anche se non è stato l’elemento centrale dell’incontro, prosegue Pagani. “Il sistema prevedere dei meccanismi di controllo. È bene che ci siano, ma devono essere utilizzati per rafforzare l’istituzione e non indebolirla. Oggi purtroppo ci troviamo con il risultato contrario. Queste fughe di notizie hanno fatto sì che alcune persone venissero messe alla berlina e che l’istituzione venisse gravemente danneggiata, anziché rafforzarla”.

Il coinvolgimento del Governo
Il Governo ha chiesto di essere coinvolto. Ma in che misura, se lo sarà? “Questo è ancora da valutare, non ne abbiamo ancora parlato. A questo stadio la competenza è della Commissione giustizia e diritti. Se poi bisognerà dare qualche garanzia al Governo, soprattutto in merito alla tempistica, teniamo in considerazione che il periodo di nomina scade il 31 dicembre 2020”.

La riapertura del concorso
Oggi è stato inoltre reso noto che è stato riaperto il concorso per 15 giorni per i procuratori pubblici. “Lo abbiamo riaperto in considerazione delle mutate circostanze rispetto al momento in cui era stato pubblicato per la prima volta” spiega Pagani. “Questo anche per il fatto che un procuratore in carica si è ritirato, quindi un posto è in ogni caso disponibile. La pubblicazione sul Foglio Ufficiale avverrà domani”. Nei confronti dei cinque procuratori pubblici bocciati, precisa ancora Pagani, non è stato ancora deciso nulla. “Proseguiamo con gli approfondimenti. La decisione sarà presa al momento in cui rassegneremo il nostro rapporto all’attenzione del Gran Consiglio”.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata