
Teste mozzate, gole squarciate, torture inaudite. Il tutto sullo sfondo della bella e ridente Svizzera, con una protagonista insolita e inattesa: la nostra cara Heidi. La bambina della montagna nel frattempo è infatti diventata ragazza e guida la rivolta contro un dittatore fascista. È questa, in breve, la trama del film uscito in questi giorni in Ticino, ‘Mad Heidi’, una sorta di commedia horror dei registi svizzeri Johannes Hartmann e Sandro Klopfstein, che sta già facendo discutere per la sua brutalità e le scene di violenza ritenute eccessive.
“Un invito alla violenza gratuita”
Ma qual è la posizione di Maurizio Battiston, presidente della commissione dei film per giovani del Cantone? “Io giudico in base a quelli che sono i criteri della legge”, ha detto Battiston ai microfoni di Ticinonews. “Nel film troviamo sicuramente un invito alla violenza gratuita e una serie di immagini che offendono la dignità umana. E in particolare direi che le scene rappresentate, pur essendo molto ‘splatter’, sono molto reali: il sangue, i brandelli di carne, sono abbastanza scioccanti”.
Le reazioni Oltralpe
Nella Svizzera interna, alcune categorie dei genitori sono già insorte: "Come si può permettere un film così cruento e disumano? Lo troviamo disgustoso”, hanno scritto. “Qua in Ticino non ho sentito ancora nessuna reazione, anche perché come commissione film per i giovani abbiamo messo un limite di entrata ai minori di 18 anni”, ha precisato Battiston.
La legge ticinese
La scelta di portare a 18 anni il limite di entrata dimostra come in Ticino vi sia una sensibilità diversa rispetto al resto del Paese. “La legge ticinese parla di alcuni criteri, ritenuti da osservare, che sono la violenza, quello che offende la dignità umana, ciò che invoglia a commettere reati, la pornografia, il razzismo e la giustificazione e l’invito all’abuso delle sostanze”, ha concluso Battiston.