
Controllo ampliscopico. Incisione cutanea interspinosa. Apertura della fascia e scollamento della muscolatura paravertebrale. Posa di divaricatore autostatico… Così si legge all’inizio del rapporto operatorio del neurochirurgo della clinica Ars Medica, finito sotto inchiesta per la denuncia in procura dell’ospedale Civico e del Medico cantonale. Rapporto che il Caffè qui pubblica integralmente. Il neurochirurgo deve rispondere del reato di "lesioni gravi intenzionali". Il sospetto, stando alla denuncia ricevuta in procura, è che abbia effettuato degli interventi fasulli. I casi presi sotto esame al Civico, ovvero i pazienti che si sono rivolti all’ospedale dopo essere stati operati all’Ars Medica, sono quattro.
Ma sinora ci si è concentrati sul primo. La verifica e l’operazione fatta all’ospedale di Lugano risale al primo di febbraio. La lettera di denuncia in procura è dell’8 febbraio. E così si legge: "I dati analizzati sono fortemente sospetti per un falso intervento". Da qui, da questo sospetto nasce l’ipotesi di reato di "lesioni gravi intenzionali". E se ciò dovesse essere dimostrato -sempre stando alla segnalazione del Medico cantonale - bisognerebbe, alla luce della documentazione, prendere in considerazione altre ipotesi di reato relative alla fatturazione.
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