Vendemmia
"L'uva è molto promettente, sarà un vino da invecchiamento"
Redazione
un anno fa
È tempo di bilanci per il settore vitivinicolo ticinese. Terminata la vendemmia si pensa già al vino che verrà gustato fra qualche mese. Ma come sarà? Ticinonews lo ha chiesto ad Andrea Conconi, direttore di Ticinowine.

Siccità e caldo hanno caratterizzato l’estate 2022. Due condizioni meteorologiche che, nonostante tutto, hanno portato a una vendemmia positiva per i viticoltori ticinesi. “Le alte temperature e le scarse precipitazioni registrate quest’estate”, ha detto a Ticinonews Andrea Conconi, direttore di Ticinowine, “hanno portato ad avere uve sane e con gradazioni zuccherine molto alte, livelli che non si vedevano dal 1944. Quello di quest’anno sarà quindi un vino da invecchiamento, con una buona maturazione polifenolica”, ha aggiunto l’esperto.

Un raccolto superiore al 2021, ma non alla media decennale

“La scorsa, quella del 2021, è stata una delle vendemmie più piccole degli ultimi 20 anni", ha continuato Conconi. "Quest’anno abbiamo fatto un po’ meglio, con un aumento poco superiore al 6% a livello di raccolto. Anche se sulla media decennale siamo ancora sotto del 4%. Un’annata che può comunque soddisfare i viticoltori e le cantine”, ha spiegato Conconi.

Ma che vino sarà quello targato 2022?

“Per esperienza preferisco parlare della qualità del vino dopo la primavera, quando ha finito di fermentare. Questo perché in passato abbiamo avuto delle sorprese: ci sono stati vini sorprendenti in annate in cui non sembravano poterci essere. Possiamo dire che l’uva che oggi abbiamo in cantina, per i vini rossi, è molto promettente perché abbiamo delle gradazioni alte, quindi un buon tenore alcolico, e anche i tannini e l’acidità sono aspetti più presenti". Questo "darà al vino molto più equilibrio e una longevità maggiore negli anni”, ha concluso il direttore di Ticinowine.

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