Svizzera
Lupo, si chiude oggi la finestra per l’abbattimento preventivo
Redazione
2 anni fa
Le organizzazioni ambientaliste stimano che 50 esemplari siano stati uccisi in Svizzera, tra cui due branchi completi.

Era il primo novembre quando il consigliere federale Albert Rösti annunciava l’entrata in vigore della prima parte della legge sulla caccia. Essa permetteva ai Cantoni, dal 1 dicembre 2023 fino ad oggi, di abbattere esemplari di lupo per prevenire danni futuri, e non più di intervenire a posteriori solo quando il problema è già stato causato. Questo ad alcune condizioni: interi branchi potevano essere eliminati solo in casi motivati, ovvero quando è garantito il numero minimo di branchi in una regione e se provocano danni.

I numeri

La Confederazione ha permesso di abbattere 12 branchi interi in quattro cantoni, e fino ai due terzi dei cuccioli di cinque gruppi, tre dei quali in Ticino: quelli di Onsernone, Val Colla e Carvina. Ad oggi, il Dipartimento del territorio non ha ancora pubblicato cifre ufficiali di quanti lupi i guardiacaccia ticinesi siano riusciti a uccidere in questi due mesi: è noto solo l’abbattimento di un cucciolo del Carvina. A livello nazionale, invece, quattro organizzazioni ambientaliste stimano che siano stati soppressi una cinquantina di esemplari, tra cui due branchi completi. Troppi, secondo Silvia Gandolla, associata scientifica di WWF Svizzera. “È andato perso questo equilibrio tra protezione del lupo e protezione delle greggi”, spiega Gandolla ai microfoni di Ticinonews. “Quello che noi eravamo pronti ad accettare era una regolazione in base ai danni, laddove questi venivano rilevati. Ci sembra invece che sia in atto una regolamentazione per arrivare a diminuire un animale che è erroneamente considerato nocivo”.

“Protezione e regolazione devono procedere di pari passo”

Le organizzazioni si rammaricano anche del fatto che la regolamentazione rapida dei lupi sia stata preferita alla protezione delle greggi, nonostante – a loro dire – sia proprio questo il fattore che riduce il numero di animali predati. “Ci sono ancora tanti passi che si possono fare a livello di implementazione delle protezioni delle greggi – rileva Gandolla -. Questo non esclude una regolazione proattiva, ma i due aspetti devono procedere di pari passo e non annullarsi a vicenda”.

Si guarda al futuro

Questi due mesi sono stati archiviati, ma ogni anno – da settembre a gennaio – i Cantoni potranno adottare misure preventive contro la popolazione di lupo. Perciò, anche nel 2024 si potranno presentare a Berna richieste di regolazione.

 

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