La mozione
Lupo in Ticino, "vanno pianificati i tiri di inselvatichimento"
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Redazione
9 ore fa
Roberta Soldati (Udc) e Sem Genini (Lega dei Ticinesi), chiedono al Consiglio di Stato di "pianificare un progetto concreto e strutturato per dare agli allevatori la possibilità di difendere i propri animali da reddito sugli alpeggi".

Tre richieste al Consiglio di Stato per "concedere agli allevatori di difendere dai lupi i propri animali da reddito sugli alpeggi". È il contenuto della mozione firmata dai deputati Roberta Soldati (Udc) e Sem Genini (Lega dei Ticinesi) e sottoscritta da Tiziano Zanetti (Plr), Aron Piezzi (Plr), Aline Prada (Udc), Alain Bühler (Udc), Alessandro Mazzoleni (Lega dei Ticinesi), Omar Balli (Lega dei Ticinesi), Giovanni Berardi (Centro) e Alessio Ghisla (Centro).

"Le soluzioni sono poche o nulle"

In Ticino, scrivono, "la situazione del lupo è ormai degenerata e le soluzioni che si prospettano, almeno per le greggi non proteggibili, sono poche o nulle. Il famoso studio 'Guggiari' sulla proteggibilità di tutte le aziende ovi-caprine ticinesi ha mostrato dei risultati a dir poco tragici, molto peggiori di quanto ci si poteva aspettare: il 74% degli alpeggi caricati a ovini e il 79% di quelli con capre non munte nel nostro Cantone non è ragionevolmente proteggibile di notte, e addirittura il 94% di capre e pecore non lo è durante il pascolo di giorno". Per i mozionanti "è quindi chiaro che per queste aziende, che sono chiaramente la stragrande maggioranza e le più vulnerabili, è imperativo fare qualcosa di concreto altrimenti è la loro fine". E "oltre alle misure passive, come recinzioni, pastori e cani da protezione, è imperativo attuare delle misure attive".

"Anche i tiri di inselvatichimento aiutano"

"Oltre agli abbattimenti veri e propri, che in Ticino devono essere aumentati, anche i tiri di dissuasione/inselvatichimento con proiettili di gomma (o persino altre armi come paintball, softair, petardi e scacciacani) possono dare una mano ad allontanare i lupi da luoghi più sensibili, quindi a non avvicinarsi alle greggi al pascolo e agli abitati e a desistere dalle predazioni". Su questo tema "sono già state approvate due mozioni", viene ricordato nell'atto parlamentare, citando i testi di "Sem Genini dell'aprile 2021 e di Giovanni Berardi del giugno 2022". Ma anche a livello federale "nel giugno 2023, l'allora consigliere nazionale Fabio Regazzi aveva depositato una mozione nella quale chiedeva al Consiglio federale di adottare le necessarie basi legali per la messa in atto di azioni dissuasive nei confronti dei lupi in alpeggi o pascoli". Una mozione approvata dalla Camera del popolo e che oggi si trova presso la preposta Commissione della Camera dei cantoni".

Le richieste al Consiglio di Stato

Pianificare un progetto concreto e strutturato per concedere agli allevatori la possibilità di difendere i propri animali da reddito sugli alpeggi;
 Predisporre un corso di formazione sull’utilizzo responsabile delle armi di dissuasione e fornire il materiale in dotazione; fermo restando che il corso dovrà essere semplice e orientato alla pratica specifica, senza essere subordinato all’ottenimento della patente di caccia;
Nel caso in cui la Mozione del Consigliere nazionale Regazzi non fosse accolta dal Consiglio degli Stati, attivarsi immediatamente presso le autorità federali preposte per proporre un “progetto pilota”, come chiesto anche da altri Cantoni, teso a premettere l’attuazione dei tiri d’inselvatichimento e dissuasivi contro i lupi, autorizzando anche gli allevatori a proteggere i loro animali. Ciò in considerazione delle peculiarità del nostro territorio cantonale e della oggettiva impossibilità nel proteggere le proprie greggi.