Ticino
Lupi in Ticino, “quali responsabilità ha il Cantone?”
Immagine Shutterstock
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Redazione
3 anni fa
Il Partito Comunista inoltra un’interpellanza al Governo dopo gli ultimi avvenimenti in Val Rovana e la manifestazione davanti a Palazzo delle Orsoline

La convivenza tra allevamento e il lupo non può essere lasciata totalmente sulle spalle delle allevatrici e degli allevatori. A dirlo è il Partito Comunista che in un’interpellanza chiede al Governo che il Cantone faccia la sua parte. In particolare, nei punti cruciali della comunicazione, del monitoraggio e della prevenzione, “che deve portare anche ad una regolazione in particolare di individui minacciosi e troppo aggressivi, cioè che predano un numero elevato di animali in poco tempo e nella stessa regione”.

Negli ultimi mesi sono state spedite molte lettere e appelli dall’Unione Contadini Ticinesi, dalle diverse Società agricole e dall’Associazione per la Protezione del Territorio dai Grandi Predatori, a cui hanno fatto seguito prese di posizione dei comuni e scambi con i funzionari del Dipartimento del territorio e della Sezione dell’agricoltura che hanno anche incontrato e discusso le preoccupazioni con le autorità comunali e i rappresentanti del mondo agricolo. Da ultimo la protesta al Palazzo delle Orsoline a seguito delle predazioni in Val Rovana. Questo drastico atto, “frutto di un’esasperazione diffusa ormai non solo nelle valli ma in tutto il Ticino”, spiegano nell’interpellanza, “merita una risposta”.

Il 2 aprile 2022 viene rinvenuto un capriolo sbranato in Val Malvaglia, il guardiacaccia è avvisato ma la segnalazione agli allevatori e alle allevatrici della regione giunge solamente 10 giorni più tardi.

Le domande al Consiglio di Stato

• Come intende il governo accelerare e rendere più immediata la trasmissione di allerte e la loro revoca verso le aziende agricola, i cui animali sono in un territorio di predazione del lupo?
• Secondo le ricerche di Roder et al. del 2020 è importante la correlazione tra la popolazione di cervi e gli spostamenti del lupo. Per questo il Partito Comunista chiede se “è in grado l’Ufficio caccia e pesca di elaborare in collaborazione con i Cantoni limitrofi una simulazione allo scopo di prevedere le aree di diffusione del grande predatore e di conseguenza anticipare le problematiche trovando soluzioni concrete con le aziende agricole toccate?
• Quali strumenti e misure di prevenzione e intervento d’urgenza sono preparate dall’Ufficio caccia e pesca per la stagione d’alpeggio imminente? Se non è il caso di attuare una procedura rapida, similmente a quanto succede nel Canton Grigioni, come è argomentato?

• Qual è la posizione del DFE in merito ai costi generati da prolungati periodi in stalla, senza poter sfruttare l’erba al pascolo e dovendo invece alimentare il bestiame con mangime acquistato? Soprattutto in questo periodo di carenza a livello mondiale causata dalla guerra in Ucraina? Allo stesso modo la produttività e la sostenibilità finanziaria dell’agricoltura alpina, che si basa sulle risorse locali del pascolo, è minata ulteriormente dalle spese onerose delle recinzioni.
• L’estivazione è un obiettivo concreto delle politiche agricole, sia da un punto di vista economico, sia da quello del benessere degli animali da reddito al pascolo, qual è la posizione del veterinario cantonale rispetto ad una relegazione in stalla o in recinti che limitano il movimento naturale del bestiame?

• Non da ultimo, sono già stati fatti i passi necessari per richiedere alla Confederazione una parte dei contributi straordinari (5,7 mio. di franchi), che sono stati elargiti dal Parlamento federale, per l’imminente stagione alpestre in Ticino?

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