Airolo
Lüina: “siamo riusciti a salvare la stagione, siamo soddisfatti”
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Andrea Scolari
2 anni fa
Da metà dicembre a metà febbraio gli impianti della piccola stagione airolese hanno permesso a diverse famiglie di trascorrere delle giornate sugli sci. "Non era scontato, siamo riusciti a sfruttare il fondo di fine novembre", ha spiegato a Ticinonews il presidente degli impianti.

Con la fine della settimana di carnevale si è chiusa la stagione invernale ad Airolo-Lüina. “Siamo soddisfatti di quello che siamo riusciti a fare e abbiamo raggiunto il nostro obiettivo”, viene spiegato dalla stazione sciistica in un comunicato. Un traguardo non scontato, viste le scarse precipitazioni e le alte temperature registrare in Ticino. “Abbiamo sfruttato il fondo naturale di fine novembre e su quello abbiamo sparato la neve artificiale, assicurando l'apertura delle piste i corsi di Natale prima e di Carnevale poi”, ci spiega al telefono Fabio Pedrina, presidente della Lüina SA.

L’importanza delle piccole stazioni

Lo sci e lo snowboard rientrano tra gli sport nazionali in Svizzera. In molti ricordano con un sorriso le prime uscite sulla neve tra le gambe di mamma, papà o nonni. Le prime curve, le cadute e gli sci che andavano tenuti “a pizza”. Una tradizione che rischia di scomparire, soprattutto per le piccole realtà come la Lüina. “Per il futuro bisogna porsi una domanda: vogliamo dare ai bambini la possibilità di imparare a sciare e di trascorrere una giornata sulla neve oppure no?”, ci dice Pedrina. A fargli eco Dafne Darani, membro del CdA e direttrice della Scuola Svizzera di Sci di Airolo. “Qui le famiglie possono trascorrere una giornata all’aria aperta spendendo poco, perché i costi sono contenuti rispetto alle grandi stazioni. Un principiante trova le condizioni ideali per imparare a sciare o andare con lo snowboard”.

Il ritorno delle scuole montane

“L’apertura della pista era garantita dal fondo naturale e dalla neve artificiale, la meteo era dalla nostra, ma malgrado questo non abbiamo mai registrato il pienone durante i fine settimana. Un po’ per colpa di quello che si leggeva sui media, un po’ perché chi vive in città o alle basse quote non è venuto in Valle come in passato”, dice Pedrina. Mancavano i clienti privati, quindi, ma si è anche registrato un ritorno. “Quest’anno sono tornate le scuole montane, la loro presenza ci è mancata durante la pandemia”, aggiunge il presidente della Lüina SA, spiegando che con loro “i costi di apertura degli impianti sono minori perché serve meno personale e la buvette non deve aprire”.

Sguardo al futuro

“Se gli inverni continueranno così non sarà facile. Dallo scorso anno abbiamo deciso che non faremo più la neve da zero, i costi sono troppo elevati. Quindi se avremo un fondo naturale, lavoreremo anche con la neve artificiale per garantire almeno una minima apertura a nostri clienti, senza di quello non apriremo”, racconta il presidente. “Inoltre non faremo più investimenti impegnativi. Insomma guardiamo al futuro con positività, ma anche con la consapevolezza che se continua così alla Lüina -e in altre zone del Cantone- non sarà facile sciare”, conclude Pedrina.