
La città di Lugano ha deciso di impegnarsi a risparmiare energia riducendo i consumi degli edifici e degli impianti comunali e ha inoltre disposto che l’illuminazione dei campi sportivi dovrà essere ridotta allo stretto necessario e ha elargito altri consigli per risparmiare energia utilizzando apparecchi elettrici, acqua calda, e riscaldamento. Per contro però, ha deciso di mettere a disposizione a titolo gratuito oltre due chilometri quadrati di spazio al Centro Esposizioni, e di organizzare la trasmissione su maxischermo delle partite dei mondiali di calcio.
Un controsenso messo in luce dall’interpellanza inoltrata da Aurelio Sargenti (PS), che puntualizza: “certamente questa è un’ulteriore occasione di socializzazione e convivialità che non va disprezzata, ma non necessaria in un momento difficile da punto di vista ambientale – e non solo! - in cui tutti sono chiamati a fare dei sacrifici”.
Nell’interpellanza si fa riferimento alle iniziative di altre città svizzere, nella fattispecie Vevey, Neuchâtel e Losanna, che seguendo la scia di altre realtà europee hanno deciso di boicottare la coppa del mondo in Qatar, per motivi sia ambientali quanto sociali.
“La decisione di questi Comuni evidentemente non è contro lo sport, contro il calcio,” si legge nell’interpellanza “ma in difesa dei diritti umani, delle condizioni di lavoro dei lavoratori implicati nella costruzione delle infrastrutture che sono stati manifestamente calpestati. Amnesty International e Human Rights Watch hanno reso pubblici gli abusi e le violazioni dei diritti umani in materia di lavoro. Lavoratori migranti sfruttati, sottopagati a cui si aggiungono il numero di morti e feriti sui cantieri (le cifre si aggirano attorno alle 10-15 mila). Per non parlare dell’impatto delle emissioni di CO2 che sono state prodotte nella costruzione delle infrastrutture e che verranno ancora prodotte (anche per la “climatizzazione”) per questa grande manifestazione sportiva, otto volte superiori a quelle di un anno soltanto in Islanda. Un esempio non virtuoso, in un contesto climatico d’urgenza “
Viene dunque chiesto alla Città di Lugano di non concedere i suddetti spazi, e di rinunciare alla proiezione della competizione. L’interpellanza è firmata, oltre che dal primo firmatario Sargenti, da Raoul Ghisletta (PS), Morena Ferrari Gamba (Plrt), Federica Colombo Mattei (Centro) e Dario Petrini (PS).