
"La vita non ha una vera scuola, ma gli scacchi sono una scuola di vita". David Camponovo, presidente del club scacchistico Le Aquile di Lugano, parla così della sua attività preferita, gli scacchi, che fino a domenica saranno protagonisti nell'aula magna dell'USI, dove si tiene una tappa del torneo di qualificazione ai Campionati svizzeri giovanili. Vi parteciperanno oltre 200 giovani suddivisi in varie categorie d'età e provenienti da tutto il paese.
Una lunga tradizione
Una scelta, quella di Lugano, che non è casuale. La città sul Ceresio ha infatti un lunga tradizione sullo scacchiere internazionale di questo gioco. "Nel 1968 si sono tenute qui le Olimpiadi scacchistiche - ricorda Camponovo- e fra il 1976 e il 1989 veniva organizzato uno dei più importanti tornei al mondo. Sogniamo che Lugano torni a essere una città degli scacchi".
La seconda vita degli scacchi
Un gioco, quello degli scacchi, che dopo anni difficili sta vivendo una seconda giovinezza "grazie alla pandemia e alla serie TV 'La Regina degli Scacchi'", ci spiega il presidente della Federazione scacchistica ticinese Pier Paolo Pedrini. Un approccio che avviene tuttavia perlopiù online, cosa che rischia di mettere in scacco i più tradizionali circoli. "Su internet si può giocare da casa e contro giocatori di tutto il mondo. Effettivamente la concorrenza c'è".
Partite anche in streaming (differito)
Tutti gli appassionati, ma non solo, sono invitati a curiosare e a partecipare agli eventi collaterali durante tutto il finesettimana. Essendo un torneo nazionale e ufficiale le regole sono ferree e l'aula magna sarà agibile solo a giocatori, arbitri e organizzatori. Ma chi vorrà seguire alcune partite avrà comunque modo di farlo grazie al sito www.scaccomatto.ch, con una differita di 30 minuti per evitare interferenze con i giocatori: il cosiddetto "doping tecnologico".
