Ticino
Lugano presenta la sua Bike Patrol
Lugano presenta la sua Bike Patrol
Lugano presenta la sua Bike Patrol
Redazione
8 anni fa
La Polizia della Città presenta il nuovo servizio con pattuglie in bicicletta, che circoleranno da lunedì. FOTO e VIDEO

La Città di Lugano ha presentato oggi il nuovo servizio di Polizia con pattuglie in bicicletta, che permetterà di migliorare l’azione di prossimità degli agenti e il controllo del territorio grazie a una presenza dinamica e veloce. Le nuove pattuglie circoleranno a partire da lunedì prossimo.

Il capo Dicastero sicurezza e spazi urbani Michele Bertini e il comandante della Polizia comunale Roberto Torrente hanno illustrato oggi la genesi del progetto che ha portato all’introduzione del primo servizio ticinese di Polizia con pattuglie in bicicletta (Bike Patrol).

Altri corpi di polizia avevano infatti già in precedenza attivato uno o due agenti, ma mai nell’ambito di un servizio con obiettivi e strategie operative come quello proposto oggi a Lugano. L’intervento di un agente del nuovo servizio, Alberto Tiberio, ha poi approfondito le motivazioni e l’approccio di chi è direttamente operativo sul terreno. Le nuove pattuglie ben si integrano con la missione della Polizia, che è di svolgere un servizio di prevenzione attento alle peculiarità del territorio e alla promozione del dialogo con il cittadino. Poiché anche la scelta del tipo di veicolo riveste un ruolo importante e contribuisce a consolidare l’efficienza del servizio, Lugano ha deciso di dotarsi di pattuglie Bike Patrol, formando ed equipaggiando quattro agenti: gli appuntati Christian Bianchi e Jonathan Macchi, agenti di quartiere (Centro), e gli agenti Alberto Tiberio e Steven Bärtsch, dei reparti operativi 24h.

I quattro agenti Bike Patrol hanno seguito a Kreuzlingen uno specifico corso base di formazione dell’Istituto Svizzero di Polizia, insieme ad altri 35 agenti provenienti da tutta la Svizzera. Durante il corso gli agenti hanno appreso le differenti tecniche di guida e di intervento con la bicicletta; vantaggi e limiti dell’impiego delle Bike Patrol; i principi tattici dell’utilizzo di tale mezzo di spostamento; l’impiego efficace per la difesa personale e la protezione di terze persone; le tecniche d’intervento nel controllo e fermo delle persone e quelle del tiro con la bicicletta. Il corso si è concluso con un test d’esame – superato brillantemente dai quattro agenti luganesi - per il rilascio del certificato Swiss Bike Patrol, che prevedeva un esercizio pratico di abilità nell’utilizzo della bicicletta e un test scritto sulla Legge della circolazione stradale.

Obiettivo e missione

L’impiego delle biciclette ha quale obiettivo principale quello di aumentare la mobilità degli agenti e la loro presenza sul terreno - in particolare nei luoghi sensibili – a basso impatto ambientale. La bicicletta, infatti, permette di aumentare l'efficienza e la velocità di intervento e di intrattenere un buon contatto con la popolazione; di conseguenza, si riduce in modo sensibile il senso soggettivo di insicurezza.

Le Bike Patrol possono essere chiamate a rispondere a diverse tipologie dell’azione di Polizia: il pattugliamento di luoghi di difficile accesso con le auto (spazi verdi, parchi giochi, zone pedonali, aree scolastiche, rive dei laghi), così come le attività di prevenzione dei reati in presenza di una forte concentrazione di persone (manifestazioni, centri commerciali, aree di parcheggio, ecc.). In ambito operativo il loro impiego può prevedere la ricerca di persone scomparse, il fermo di autori di reati quali borseggio, taccheggio, consumo o spaccio di stupefacenti.

Fra i loro compiti anche il controllo e l’applicazione della Legge sulla circolazione stradale e, nelle ore notturne, il controllo e la repressione dei rumori molesti o dei vandalismi.

Vantaggi e svantaggi

Come ogni attività di Polizia, l’uso di Bike Patrol ha diverse sfaccettature, le cui conseguenze sono state valutate in un’ottica di innovazione ed efficienza del servizio.

I vantaggi:- il territorio è completamente accessibile alla Polizia, cosa non sempre possibile con un veicolo a motore;

- gli interventi e gli spostamenti sono rapidi: per spostamenti nell’area urbana e nel raggio di 5 km la bicicletta è infatti il modo più veloce di muoversi. Il grado di copertura di un settore risulta cinque volte maggiore rispetto a quello prestato da un agente a piedi, che può coprire una distanza giornaliera di 6-10 km contro i 30-50 km di un agente in bicicletta. Inoltre, in una città con traffico intenso il ciclista si sposta da 1,5 a 3 volte più velocemente di un’autovettura;

- ottima percezione dell’ambiente, flessibilità e discrezione: la posizione elevata e la rapidità d’intervento favoriscono una percezione allargata dell’ambiente circostante.

D’altro canto, vi sono pure alcune criticità nell’impiego delle biciclette:- una minore sicurezza dell’agente in interventi per atti di violenza, poiché non può portare il giubbotto antiproiettile;

- i pericoli della strada;

- le condizioni meteo;

- l’impossibilità di trasportare persone e/o attrezzature ingombranti: in caso di fermo di persone occorre far capo a un pattuglia motorizzata.

Le esperienze già condotte in diverse città svizzere, ma anche in Europa e negli Stati Uniti, hanno evidenziato come la formazione e l’impiego di pattuglie in bicicletta portino a un miglioramento dell’azione quotidiana della polizia, in particolare nella prossimità. Oltre a far emergere il lato giovane e dinamico della polizia infatti, l’agente in bicicletta risulta più visibile e ricettivo all’ambiente in cui opera, suscitando nel contempo simpatia.

Le Bike Patrol possono circolare nelle zone pedonali, in parchi e giardini senza incorrere in alcun divieto o violazione delle norme sulla circolazione e/o comunali, in virtù dell’eccezione prevista dalle ordinanze in materia.

Le valutazioni e le prove per l’introduzione di pattuglie in bicicletta erano state avviate dalla Polizia della Città di Lugano già agli inizi degli anni 2000. Il tema dell’introduzione in città del nuovo servizio era stato in seguito al centro di un’interrogazione nel 2005 del gruppo interpartitico “In bici per Lugano”, poi riproposta nel 2014 (“Polizia… pedala?”).

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Video: ProVelo Ticino

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