Ticino
Lugano, polemica sul destino di un villino storico
Daniele Coroneo
3 anni fa
Subito posate le modine, subito si sono levate le polemiche: “Quel villino va salvato!”. Il Municipio: “Vogliamo tutelarlo anche noi”

Come sono apparse, subito hanno fatto storcere il naso a molti residenti della zona: le modine piazzate attorno a una villa di inizio Novecento nel quartiere Montarina di Lugano stanno già suscitando polemica. Nicola Schoenenberger, consigliere comunale dei Verdi, ha affidato il suo disappunto a un post su Facebook, che ha rapidamente attirato molti commenti a sostegno della salvaguardia dell’edificio, fra i quali quello della Società ticinese per l’Arte e la Natura, che ha già fatto sapere che si opporrà al progetto.

Liste di protezione
Nella domanda di costruzione l’istante, una società di compravendita immobili di Gravesano, chiede la demolizione della villa per la costruzione di un edificio residenziale. Il quartiere è parte di una zona di protezione definita dalla stessa Città di Lugano. Il Consiglio di Stato, anche considerato l’abbattimento in passato di edifici di pregio nell’area, aveva consigliato alla Città di inserire lo stabile in una lista di protezione. Negli scorsi mesi si è aggiunto un ulteriore strumento legislativo di protezione dell’area: lo stesso Schoenenberger aveva presentato una mozione, accolta dal Consiglio comunale, “che richiedeva che il catalogo Isos, il quale elenca i siti di importanza nazionale, fosse integrato nel catalogo dei beni protetti localmente all’interno dei piani regolatori”, illustra l’ecologista ai nostri microfoni.

Questioni di tempistiche
Piani regolatori che da sempre infiammano la vita dei comuni ticinesi: “La mozione è stata accolta dal Consiglio comunale. Tuttavia, per vedere la revisione effettiva del piano regolatore saranno necessari ancora molti anni”. Secondo Schoenenberger, questi piani di tutela vengono spesso intralciati da tempistiche di applicazione volutamente allungate: “Passare dai massicci potenziali edificatori decisi dai Comuni nell’ultimo ventennio del secolo scorso a minori superfici edificabili e a più tutele” per edifici e ambienti di pregio “dà ovviamente fastidio ai privati e ai promotori immobiliari. Spesso e volentieri, i Municipi ritardano volutamente l’applicazione di questi paradigmi ai piani regolatori affinché infine ci si trovi davanti al fatto compiuto”.

“Anche noi vogliamo tutelarlo”
Un’accusa che viene rispedita al mittente da chi a Lugano è responsabile della pianificazione territoriale: “Questa polemica è panna montata!”, dichiara il municipale Filippo Lombardi. “Noi abbiamo già indicato la volontà di proteggere questo edificio e lo abbiamo pure comunicato all’istante. Non possiamo però proibirgli di presentare una domanda di demolizione e costruzione, anche se da parte nostra giungerà la risposta adeguata al caso”.

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