
Continuano a giungere nuove prese di posizione sulla discussa pubblicità dello stilista Philipp Plein, lanciata in occasione del Black Friday raffigurante donne uccise da "prezzi killer". Dopo Unia, Fiorenzo Dadò, e il Coordinamento delle donne di sinistra (che hanno lanciato una petizione online per rimuovere i cartelloni pubblicitari), anche i Verdi del Ticino esprimono critiche e si distanziano fermamente dalla "disgustosa pubblicità" esposte nelle vetrine dei negozi, rifiutandosi persino di citare il nome del noto stilista. E chiedono un fermo intervento delle autorità di Lugano.
"Il manifesto ritraente una donna uccisa dal "killer dei prezzi" apparso nella giornata contro la violenza sulle donne rappresenta secondo i Verdi di una Campagna pubblicitaria aberrante" si legge nel comunicato. "Il comune di Lugano faccia la sua parte per contrastare questa assurda esaltazione del femminicidio"."Nell’era del #metoo, di donne coraggiose come Nadia Murad, nel giorno in cui si manifesta contro la violenza sulle donne, c’è chi ancora crede che oltraggiarle e perpetuare messaggi violenti e disgustosi sia giustificabile in nome del commercio e della vendita" si continua a leggere. "Il tempo della pazienza e della tolleranza è finito da un pezzo, le donne non stanno più chiuse in cucina ad aspettare il compiersi del loro destino, scendono in piazza e si mobilitano per i loro diritti. Il compito delle autorità è vegliare che gli stessi siano rispettati e mettere dei chiari paletti quando necessario. La pubblicità sopra citata è volgare e violenta e oltrepassa dei limiti inviolabili quali la celebrazione della violenza e un’immagine degradante della donna".
I Verdi del Ticino esprimono quindi solidarietà "a tutte le donne che si sono sentite umiliate nel vedere queste immagini. Dove sono finiti i puristi che gridano allo scandalo ad ogni campagna pubblicitaria di prevenzione contro l’AIDS? Dovrebbero essere qua al vostro fianco scandendo un chiaro NO a campagne di questo tipo…ma come sempre si assiste a “due pesi e due misure”. Per il nostro movimento è chiaro che non è con le tasse versate che si possono comperare dignità e decenza".
I Verdi del Ticino hanno pertanto deciso di unirsi alla richiesta formale avanzata dalla petizione online (già sottoscritta da centinaia di persone) che chiede di “togliere qualunque immagine di omicidio dai siti e dai negozi” del famoso marchio e rivendicano una presa di posizione da parte delle autorità competenti. "Analogamente a quanto avvenuto a Milano, si invitano le autorità comunali di Lugano a far rimuovere immediatamente il manifesto incriminato e a voler attuare le misure necessarie affinché simili situazioni non abbiano a ripetersi" conclude il movimento ecologista. "Il tutto ovviamente nonostante il marchio in oggetto ha l'abitudine di fare doni floreali alle autorità".
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