Ticino
Lugano, non è un paese per giovani
Lugano, non è un paese per giovani
Lugano, non è un paese per giovani
Redazione
7 anni fa
Che il Ticino fosse un cantone per over già si sapeva. Ma che proprio a Lugano si concentrasse la maggior parte degli abitanti brizzolati no...

Che il Ticino fosse un cantone per over già si sapeva. Ma che proprio a Lugano si concentrasse la maggior parte degli abitanti brizzolati no. Anche perché il dato va in controtendenza con quanto sortito dall’ultima statistica federale delle città svizzere (che spazia dalla popolazione al turismo, dall’energia all’educazione), in cui emerge che nei grandi agglomerati vive una popolazione giovane, oltre un terzo ha tra i 20 e i 39 anni.Comunque sia, in generale tutta la Svizzera è più grigia. Soprattutto le regioni turistiche, e il Ticino lo è. Dal 1970 a oggi, l’età media della Confederazione è cresciuta di dieci anni. Notevoli le differenze tra cantoni. Le regioni elvetiche non si sono sviluppate in modo omogeneo: alcune sono invecchiate molto, altre sono diventate ancora più giovani. Come riporta il Caffè dal 1970, in particolare in Romandia, molti comuni si sono tolti un po’ di anni, il contrario è capitato nella Svizzera tedesca. Complice l’aspettativa di vita, in su, e il tasso di natalità, in giù. Nel 1970 una donna partoriva in media due figli, nel 2001 solo 1,4. A parte il tasso di natalità e l’aspettativa di vita, l’invecchiamento della popolazione ha a che fare anche con l’immigrazione, stranieri che si rivelano, per fortuna, molto più prolifici degli svizzeri.

Se un po’ a sopresa le grandi città svizzere oggi sono molto più giovani rispetto alle piccole comunità, secondo il sociologo Giuliano Bonomi una grande importanza lo riveste il fattore lavorativo, più opportunità e chance (vedi articolo sotto). E così, gli abitanti di Zurigo mezzo secolo fa avevano in media 38 anni, per crescere sino a 42 nel 1990, e abbassarsi nuovamente nel 2016 a 38 anni. Anche in questo caso, a contribuire, i molti stranieri che si sono trasferiti a Zurigo, che oggi sono oltre il 30 per cento.È un dato di fatto: le città - con l’eccezione ticinese di Lugano (vedi sotto) - tendono ad attrarre più giovani, sia famiglie che stranieri - vista la maggior offerta di lavoro e la natura internazionale di molte aziende locali. Se trenta anni fa, tante famiglie dalla città andarono a vivere nelle periferie, oggi questa tendenza si è in gran parte invertita: i giovani e le famiglie stanno tornando a ripopolare i grandi agglomerati. Infine, dei 2.101.146 stranieri che nel 2016 vivevano in Svizzera solo il 3% abitava in una città con meno di 10mila abitanti. Anche loro, quindi, attratti dalle maggiori potenzialità di un grande centro.

Maggiori dettagli nell'edizione odierna del Caffè

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