Ticino
Lugano: "mazzette" pagate al bar
Redazione
12 anni fa
Nell'ambito dell'inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena riemergono particolari su attività illecite di due società luganesi

L’indagine sul Monte dei Paschi di Siena ha una pista svizzera. Infatti le operazioni sui titoli, che venivano trattati a prezzi gonfiati artificialmente, coinvolgevano anche società con sedi a Lugano. Questo quanto è emerso negli scorsi mesi durante le indagini in corso nelle procure italiane in collaborazione con quelle elvetiche. Le società che effettuavano le operazioni, applicando prezzi modificati, pagavano poi i funzionari infedeli e i trader tramite “mazzette” che venivano consegnate anche nei bar sul lungolago di Lugano oppure girati su conti sempre presso strutture della piazza luganese. Tra le parti lese in queste operazioni ci sono anche alcuni tra i maggiori istituti bancari a livello europeo, quali BNP Paribas e Deutsche Bank, come riferisce La Stampa.Ma il sistema era in atto da diversi anni. Se n’era occupata la scomparsa procuratrice pubblica Manuela Minotti Perucchi, la quale aveva contestato a diversi indagati un sistema in atto “fin dal 2001”. In particolare erano due le società che si prestavano a questo genere di operazioni, con la complicità di operatori delle sale mercati. I prezzi gonfiati generavano utili che poi venivano distribuiti ai vari attori. In complesso queste attività avrebbero generato circa 100 milioni di euro. Con la prematura scomparsa di Manuela Minotti Perucchi l’inchiesta subisce un rallentamento. Ma oggi, nel merito delle indagine relative al Monte Paschi, riemergono anche le vicende passate. Ecco che la collaborazione con le autorità italiane si è riattivata. Prossimamente i pm di Siena saranno in Svizzera e anche il magistrato svizzero si recherà a Siena. MM

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