
Lugano ha il suo Giardino dei Giusti, primo in Svizzera, nel cuore del Parco Ciani.
Evento culmine del progetto “Lugano Città Aperta”, un’iniziativa della Città di Lugano e della Fondazione Federica Spitzer volta a ricordare e celebrare la tradizione umanitaria della Svizzera Italiana nei confronti dei perseguitati, l’inaugurazione è stata salutata ieri dagli interventi del sindaco di Lugano Marco Borradori, dell’ambasciatore d’Italia Marco del Panta Ridolfi, del giornalista e fondatore di Gariwo (Gardens of the Righteous Worldwide) Gabriele Nissim, del presidente della Fondazione Federica Spitzer Moreno Bernasconi, del rettore dell’USI Boas Erez, del presidente del Consiglio di Stato Claudio Zali e del consigliere federale Ignazio Cassis.
La cerimonia si è chiusa con una performance a cura degli artisti Manuela Bernasconi, Sir Taki e Specialivery intitolata “Immagina Azione”. Il Giardino dei Giusti di Lugano ricorda le figure di Carlo Sommaruga, diplomatico, della di lui moglie Anna Maria Valagussa, infermiera della Croce Rossa, del sacerdote e giornalista Francesco Alberti e del pastore, consigliere comunale e granconsigliere Guido Rivoir.
Il primo Giardino dei Giusti è sorto nel 1962 a Gerusalemme presso Yad Vashem, il Memoriale dell’Olocausto. Oggi, compreso quello di Lugano, sono ormai un’ottantina, la maggior parte dei quali creati su iniziativa della onlus Gariwo. Non solo ricordano coloro che si sono distinti per l’assistenza ai perseguitati della Shoah ma tutte le persone che si sono adoperate per aiutare le vittime dei genocidi e in favore dei diritti umani: un albero per ricordare ogni uomo o donna che ha scelto quel che era giusto piuttosto di quel che era facile. Per ricordare che anche all’ombra del terrore e della tirannia, c’è chi disse “no”.
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