
Continua il braccio di ferro tra i locali notturni di Lugano e il Municipio in merito agli orari di chiusura dei locali. Ricordiamo che un’ordinanza stabiliva gli orari di chiusura dei locali alle 3 di notte dal lunedì al giovedì, anziché alle 5. Il Governo ha respinto il ricorso del Club One, o meglio, l’ha dichiarato irricevibile. Ora il locale ha deciso di rivolgersi al TRAM, secondo quanto riporta il Corriere del Ticino, contestando i motivi che hanno visto la revoca di una precedente autorizzazione a rimanere aperti fino alle 5. Un’autorizzazione che risaliva al 2010, rinnovata senza limiti di tempo. Questo “documento” sarebbe stato preso in consegna dalla polizia e mai restituito. Nella nuova istanza si critica inoltre il fatto che la delibera con la quale il Goveno non da seguito al ricorso non è stata firmata dal presidente Marco Borradori, astendosi. “Non si capisce per qual motivi di amicizia o inamicizia con una delle parti possa avere il Presidente del Governo” si legge. Se il motivo è il fatto che Borradori sia domiciliato a Lugano, allora non avrebbe dovuto pronunciarsi nemmeno il vicepresidente, Paolo Beltraminelli, il quale, tra l’altro, sedeva in Municipio all’epoca della stesura dell’Ordinanza. Oltre a questo si indicano inoltre i danni finanziari che la chiusura anticipata del locale comporta, con una riduzione del 20% degli orari, con relative ripercussioni sulle politiche di assunzione del personale e di contributi fiscali.
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