
“4 giorni, 16 seminari, oltre 60 espositori, 4 cene e 12 cocktail. E tutto il Ticino che fa domande e cerca di avere risposte”. La sintesi è di Davide Gai, promotore di Ticino Informatica, giunta quest’anno alla sua 16esima edizione. Una manifestazione che stamani durante la cerimonia di inaugurazione è stata più volte definita dagli oratori una piattaforma di comunicazione dove esperti del settore possono aprirsi al pubblico, ma soprattutto tessere contatti con il mondo imprenditoriale.Nel suo interventi Davide Gai non ha mancato in seguito di sottolineare l’importanza per il Ticino di una manifestazione come Ticino informatica. Per il Ticino, come pure per tutto il paese. Questo perché la Svizzera ha bisogno di innovazione, lo ha ricordato anche il presidente dell’Usi, Piero Martinoli: dal 2001 nelle facoltà svizzere di informatica si è infatti registrato un calo di iscrizioni di oltre il 60%. Un disinteresse che potrebbe nuocere alla competitività delle nostre imprese. Perché l’informatica è ovunque, ha ribadito il direttore del DECS Gabriele Gendotti: senza macchine, ha detto il ministro, anche il macchinista non può più svolgere il suo lavoro. Una metafora che spiega come l’informatica pervade ogni settore professionale.
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