Ticino
Lugano Airport: "Pronti a investire"
Lugano Airport: "Pronti a investire"
Lugano Airport: "Pronti a investire"
Redazione
6 anni fa
Un trio di imprenditori vuole rilanciare lo scalo. Borradori: "Una gestione privata non è da temere"

Sir Lindsay Owen Jones, Andrea Bonomi, Daniele Perfetti. È il trio di imprenditori pronti a rilanciare Lugano Airport.

Il primo è l’ex Ceo del gruppo l’OREAL, che vive a Montagnola. Patrimonio stimato: 600 milioni di franchi. Il secondo è il fondatore e capo della Investindustrials, con un ufficio in via Nassa. Il valore degli asset gestiti nel 2016? 5,6 miliardi di euro. Il terzo è l’erede della Perfetti Van Melle, la famiglia più ricca del Ticino con oltre 4 miliardi di patrimonio stimato. Cosa c’entrano questi tre personaggi con Lugano Airport? Tutti ritengono l’aeroporto un indispensabile asset strategico per il Ticino: hanno i propri jet parcheggiati lì e sono pronti a investire.

Di qui l’incontro lunedi scorso con i vertici dell’aeroporto, anticipato dal Caffe e confermato a TeleTicino dal sindaco Marco Borradori (per cui la priorità resta comunque sempre il risanamento di LASA). "C'è una certa urgenza nei confronti del risanamento, della liquidità di Lasa" spiega Borradori. "Da parte dei privati c'è il desiderio di non far sapere quello che potrebbe essere un disegno - che io ritengo interessante. Bisognerà ancora lavorarci sopra e anche in fretta".

È stato proprio Andrea Bonomi, capo di Investindustrials, a spiegare a TeleTicino, i dettagli del progetto discusso con Lasa. I paletti posti sono tre: risanare i conti, ridurre l’effettivo e pensare a una forma di gestione privata (o in sinergia con i privati). “Lo scenario principale prevede la trasformazione dello scalo in aeroporto unicamente dedito all’aviazione generale” spiega Bonomi. "Siamo pronti a sobbarcarci in toto il costo dei nuovi hangar”. Inoltre lo scalo fungerebbe da centro di mantenimento per la francese Dessault Aviation. “In questo modo l’aeroporto si manterrebbe – ha detto Bonomi – e l’Ente pubblico non dovrebbe spenderci più un soldo”. E i voli di linea? Sono un “di più”, ma se si vuole investire in questa direzione alcuni margini ci sarebbero. “Senza Swiss, il collegamento con Zurigo è impossibile” aggiunge Bonomi. “Per Ginevra sarebbe invece possibile. Ci sono diverse compagnie svizzere che si sono fatte avanti, ma il collegamento Lugano-Ginevra sarebbe sostenibile solo con il supporto della Città”.

E la Città cosa dice? "Per ora non ci sono ancora delle linee tracciate in modo concreto o definitivo" prosegue Borradori. "Però ci sono anche delle aspettative o delle possibilità. Il privato sa muoversi anche molto bene in campi dove magari l'ente pubblico non è facilmente in grado. Nell'aviazione il settore è talmente difficile e soggetto a cambiamenti anche repentini che tutto sommato una gestione privata non è da temere o da guardare con sospetto o timore".

Intanto la Citta mercoledì incontrerà la zurighese Zimex, che ad agosto aveva rinunciato al collegamento su Zurigo. “Dobbiamo capire il perché di questo passo indietro” ha ribadito Borradori.

Tutti i dettagli nel servizio di TeleTicino 

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