Ticino
L’UDC vuole chiarimenti sulla “progressione a freddo”
Immagine CdT/Galeazzi
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Ginevra Benzi
3 anni fa
Tiziano Galeazzi, unitamente ad altri sei firmatari UDC, ha inoltrato un’interrogazione al Consiglio di Stato per chiarire alcune questioni relative all’aliquota fiscale e all’aumento dell’importo delle deduzioni

In questo particolare periodo storico i prezzi e i tassi sono in rialzo, mancano materie prime e l’inflazione è in forte crescita. Tutti questi fattori “vanno ad impattare sul potere d’acquisto della popolazione”, fa notare il deputato UDC Tiziano Galeazzi, che assieme ad altri colleghi di partito (Sergio Morisoli, Lara Filippini, Roberta Soldati, Paolo Pamini, Daniele Pinoja, Edo Pellegrini) ha inoltrato un’interrogazione al Consiglio di Stato sul tema della “progressione a freddo”. Galeazzi spiega che proprio su questi fattori fu introdotta la progressione a freddo, sia a livello federale che cantonale, ovvero un meccanismo che “a seguito del rincaro, il reddito imponibile del contribuente è tassato a un’aliquota superiore, nonostante il suo reddito effettivo non sia aumentato. Il contribuente deve sopportare così un maggior onere fiscale, sebbene il suo potere di acquisto sia rimasto invariato”. Secondo i firmatari, il contribuente si trova quindi a dover “pagare imposte troppo elevate rispetto alla sua capacità economica reale”.

Le domande al Governo
Sulla base di queste motivazioni, Galeazzi e gli altri sei firmatari pongono le seguenti domande al Consiglio di Stato:

1. Prevede l’entrata dell’adeguamento sull’aliquota fiscale per il prossimo anno 2023 sul periodo fiscale 2022 visto l’indice nazionale al consumo in crescita costante?
2. L’importo delle deduzioni di quanto verrà aumentato (in percentuale)?

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