Ticino
L’UDC lancia la sua campagna che già divide
Redazione
5 anni fa
Un video in cui appare una bambina è finito al centro delle critiche. Dadò: “Ignobile usare i bambini”. Chiesa: “Non solo immagini, ma argomenti”

L’UDC ha ufficialmente lanciato giovedì da Bellinzona la sua campagna per l’iniziativa “Per un’immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)”, su cui il popolo sarà chiamato ad esprimersi il prossimo 27 settembre. Un’iniziativa con la quale si vuole porre fine alla libera circolazione delle persone poiché sarebbe all’origine di un’immigrazione di massa. “In 13 anni, da quanto è entrata in vigore la libera circolazione delle persone, è arrivato circa un milione di persone in Svizzera, ciò che crea un problema di sovrapopolamento”, ha sottolineato il consigliere nazionale Piero Marchesi, che ha gettato un occhio particolare al Ticino e al mondo del lavoro dove, da quando è entrata in vigore la libera circolazione, arrivano anche profili che “non necessariamente sono qualificati”. Paolo Pamini (UDC) si è invece soffermato sull’aspetto economico, citando uno studio che mostra la crescita del paese. “Il Pil è cresciuto di un 10%, quindi la Svizzera sta meglio come nazione. Però la popolazione è cresciuta del 14%. I conti dunque non tornano. Il Pil pro capite, quindi il benessere individuale, si è ridotto”.

Tra i presenti anche membri della Lega e alcune voci fuori dal coro del PLR, tra cui Andrea Giudici, insoddisfatto dalle risposte del proprio partito riguardo alla contrazione dei posti di lavoro e la riduzione dei salari. “I vertici preferiscono ascoltare i pareri di economiesuisse e quelli dell’alta finanza e tengono meno in considerazione le preoccupazione dei ticinesi”.

Una campagna che fa discutere

L’UDC non è estraneo a metodi comunicativi forti, che dividono l’opinione pubblica. Lo ha fatto anche in questo caso. Un video in particolare a favore dell’abolizione della libera circolazione sta facendo alzare più di un sopracciglio. La protagonista del filmato è una bambina che elenca i motivi per cui si dovrebbe votare sì all’iniziativa. Tra i primi a esprimersi contro l’idea è stato il presidente PPD Fiorenzo Dadò, che su Facebook ha scritto di trovare “vergognosa” la strumentalizzazione dei più piccoli. “Sono idealmente favorevole all’iniziativa in quanto servirà a ridiscutere e sistemare le storture che il parlamento federale non ha sistemato dopo il 9 febbraio” sottolinea il presidente PPD. “Ma sfruttare i bambini in questo modo, addirittura facendoli passare per dei razzisti, è un atto che fa rabbrividire! (...) Caro Marco Chiesa, concorderai che questo video fa rabbrividire e siamo sicuri che non è opera tua e che ti distanzierai da un’oscenità del genere. Vero?” chiede Dadò.

La reazione di Chiesa
I colleghi di Teleticino hanno raccolto la reazione di Chiesa a proposito della domanda di Dadò: “È un’iniziativa privata e non del partito, ma la sposo”, specifica il neo presidente del partito democentrista nazionale. “Oggi abbiamo una gioventù che ha un grosso punto di domanda: che cosa può aspettarsi della Svizzera del futuro? C’è un parallelismo con il video dei giovani UDC, che mostra quanto sia difficile oggi trovare lavoro in Ticino, tanto che molti migrano in Svizzera interna. Questo non è l’obiettivo della Svizzera. Tutto questo deve essere visto all’interno di una campagna elettorale. Non c’è solo il video, ma anche gli argomenti che sono importanti. Quel video sta comunque indicando le preoccupazioni che può avere una bambina guardando al futuro quando il nostro paese ha perso dalle proprie mani la chiave per poter gestire la propria immigrazione”.

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