
Non un esercizio contabile ma un atto di responsabilità. Un primo passo per dire alle comunità duramente colpite dal maltempo la scorsa estate che no, non sono sole. È con questo spirito che oggi il Gran Consiglio ha approvato all’unanimità e con un applauso un credito di complessivi 25 milioni per i lavori più urgenti alle infrastrutture colpite dal nubifragio che la notte tra il 29 e il 30 giugno 2024 si abbatté sull’Alto Ticino, colpendo in particolare le Valli Bavona e Lavizzara. Tra queste: la strada in Valle Bavona, per l’appunto, gli impianti di approvvigionamento idrico, le opere di protezione e premunizione.
"Non è un lusso, ma una necessità"
Due gli aspetti ricordati in particolare durante i vari interventi: l’imprevedibilità della natura e l’importanza di sostenere le comunità periferiche. “Oggi diciamo loro che non sono sole”, ha esordito il coordinatore leghista Daniele Piccaluga. Se il deputato del PLR Luca Renzetti ha parlato di “primo passo”, il copresidente socialista Fabrizio Sirica ha voluto sottolineare che “prevenire non è un costo”. “Basta discorsi strampalati sulla necessità di abbandonare le zone periferiche”, il commento del presidente centrista Fiorenzo Dadò, che in apertura di intervento ha ripercorso gli attimi di terrore vissuti dalla comunità leggendo alcuni toccanti messaggi. “Se i danni materiali sono risolvibili, la paura resterà indelebile”, ha rincarato la democentrista Roberta Soldati, mentre una commossa Samantha Bourgoin dei Verdi ha messo in evidenza la necessità di sostenere con aiuti più diretti anche gli agricoltori, presentando in tal senso anche una risoluzione all’indirizzo di Berna approvata dal plenum. Un altro aspetto ricordato positivamente durante il dibattito è stata la pronta risposta delle autorità al nubifragio. “Oggi entriamo in una fase successiva”, ha detto il presidente del Governo Norman Gobbi descrivendo il credito come “non un lusso ma una necessità”. Soddisfatto anche il direttore del DFE Christian Vitta, il quale ha ricordato la promessa della Confederazione di concedere un aiuto straordinario alle zone colpite. Anche se, ha comunicato in aula, “ad oggi, purtroppo, non abbiamo ancora notizie sulla sua entità”.