
La dipendenza da sostanze riguarda anche le persone anziane. Un fenomeno ancora poco conosciuto ma che, in una società demograficamente sempre più vecchia, esige delle nuove strategie di prevenzione e antenne sul territorio. Di qui anche la reintroduzione della figura del Delegato cantonale alle tossicomanie con un ruolo di coordinamento, come richiesto anche da una mozione socialista. Questo uno degli aspetti emersi durante la discussione del piano cantonale degli interventi nell’ambito delle tossicomanie, portato all’attenzione del Gran Consiglio ogni quattro anni e sottolineato dal relatore del rapporto, il Plr Fabio Schnellmann.
Non c'è emergenza, ma occorre monitorare le nuove tendenze
La conclusione del Gruppo di esperti è che oggi in Ticino non c’è un’emergenza e il problema maggiore resta il consumo di alcol. Occorre comunque, si legge nel rapporto, monitorare le nuove tendenze in particolare tra i giovani, così come la relazione tra l’uso di sostanze psicoattive e lo stress da lavoro e l’incremento dei dispositivi tecnologici. “Un aspetto, quest’ultimo, che ogni genitore conosce bene”, ha sottolineato per il Centro Giuseppe Cotti, lanciando anche un affondo a un tema che sta dividendo la politica e che verrà discusso in una delle prossime sessioni: “Normalizzare la canapa può essere pericoloso”. “Su questo torneremo in futuro”, ha replicato il Ps Danilo Forini che in generale ha sottolineato il “positivo approccio olistico al consumo di sostanze”. Una politica difesa anche dall’ecologista Nara Valsangiacomo poiché “utile a prevenire eventuali nuove tendenze, non solo l’abuso di sostanze ma ad esempio il burnout da lavoro”. Di “approccio rassegnato che non può rispondere alle sfide delle tossicomanie”, ha invece parlato la democentrista Lara Filippini, auspicando “risorse mirate e non a pioggia”.
Mondo delle dipendenze in evoluzione
Dal canto suo il consigliere di Stato Raffaele De Rosa ha ricordato come il mondo delle dipendenze sia evoluto nel corso degli anni, non riguardando più le sole sostanze illegali. Di qui la necessità di una politica in grado di adattarsi e basata sulla prevenzione con un approccio per l’appunto olistico. Ad esempio, ha detto De Rosa, si sta acuendo il fenomeno del consumo di psicofarmaci come conseguenza dello stress sul posto di lavoro.