
È di qualche giorno fa la notizia che il birrificio svizzero Chopfab, protagonista di una grande espansione negli ultimi anni, è in gravi difficoltà finanziarie. Una situazione di crisi dovuta dai rincari generali, ad esempio quello dell’energia, poiché la produzione di birra ne richiede tanta, ma anche dai prezzi elevati per le bottiglie e per la logistica. Inoltre, si tratta di un mercato che non è in crescita, anzi, non abbiamo mai bevuto così poche bevande alcoliche come oggi.
I rincari colpiscono anche i produttori ticinesi
Anche in Ticino i birrifici devono fare i conti con i rincari, come conferma a Ticinonews il responsabile della produzione dell’Officina della Birra di Bioggio, Lucio Notari: “La pressione dei rincari si sente ma riusciamo ancora a gestirla. Abbiamo deciso di non aumentare i prezzi della birra. La nostra strategia è stata quella di assorbire i costi, anche quelli dell’Iva, senza aumentare i prezzi”.
Gli svizzeri bevono meno alcol?
Per il direttore dell’Associazione svizzera delle birrerie Marcel Kreber, gli svizzeri starebbero anche cambiando le proprie abitudini a favore di bevande senza alcol: “Date un'occhiata quando andate al ristorante all'ora di pranzo, non ci sono più vino o birra a ogni tavolo, perlomeno nella Svizzera tedesca. Al contrario, c'è l'acqua minerale o una bibita analcolica. Oggi vogliamo bevande più leggere, meno alcoliche, meno dolci, e ovviamente questo ha un impatto sul settore”.
Birra analcolica, "un mondo in crescita"
Come confermato da Kreber, il mondo delle birre analcoliche è un mondo in crescita e da scoprire. Anche a Bioggio si stanno documentando, ma serve una valutazione profonda perché non è evidente passare a produrre anche birre analcoliche. “So che ci sono dei lieviti che possono lavorare eliminando anche l’alcol - ci spiega Nodari - è un processo complesso a livello di fermentazione. Ci sono anche delle macchine che aiutano a fare questo, ma non è facile”. Ad ogni modo una cosa è certa, i consumatori sono abituati a un certo standard di qualità e i produttori non possono deluderli.
Il birrificio Locher potrebbe aiutare Chopfab
Il produttore di birra appenzellese Locher chiede una riduzione del debito di Chopfab Boxer prima di acquisirne una parte delle quote. "Non si tratta di ottenere una partecipazione azionaria a un prezzo stracciato", afferma l'amministratore delegato di Locher, Aurèle Meyer alla SonntagsZeitung. "Ci sono abbastanza oneri del passato che costeranno molto denaro, ma l'azienda deve tornare ad essere redditizia. Se la riduzione del debito avrà successo, siamo pronti a farla ripartire insieme ad altri azionisti". La situazione rimane difficile, ha proseguito. "Sono in corso importanti trattative, il cui esito è incerto. Ne sapremo di più alla fine della prossima settimana".