Autogestione
L'occupazione si sposta alle ex-scuole di Viganello dopo lo sgombero della polizia
Federico Marino
un anno fa
I molinari tornano a rivendicare uno spazio per l'autogestione, e a rievocare i fatti legati allo sgombero del sedime ex-macello. L'occupazione dello stabile di Capo San Martino durerà fino a venerdì.

La struttura di capo San Martino - ex Le Cap, ora in disuso - potrebbe essere adibita a "laboratorio permanente di attività culturali"; è questa una delle rivendicazioni avanzate dai molinari in un comunicato diramato nella notte. Gli autogestiti tornano a rivendicare uno spazio per sopperire alla demolizione dell'ex-macello, sostenendo inoltre il mancato che Zanini-Barzaghi non abbia tenuto fede alle "promesse" fatte in merito alla questione dello sgombero. È stato inoltre diffuso il programma dell'occupazione di Capo San Martino che sarebbe dovuto durare, secondo i piani, fino al 29 dicembre. Nella mattinata di sabato è stato tuttavia segnalato dagli stessi autogestiti che la denuncia da parte del proprietario dello stabile ha condotto sul posto le forze dell'ordine, che hanno proceduto allo sgombero. L'occupazione si è allora spostata a Viganello, dove ha occupato le ex-scuole come già successo nel giugno scorso. 

"Manca la volontà politica"

Lo scopo dell'occupazione della struttura di Capo San Martino è, stando al comunicato, quello di "liberare e ridare alla popolazione (...) l'ennesima struttura abbandonata da anni, in stato deplorevole e in mano alla lunga catena della speculazione edilizia". La struttura di Capo San Martino, più nello specifico, potrebbe essere convertita in "un laboratorio permanente di attività culturali con mensa popolare usufruibile da tuttx con attività ricreative-sportive sul lago". Per fare ciò, secondo il movimento, "basterebbe solamente volerlo"; la serie di occupazioni avvenute negli ultimi tre anni è indicativa dell'abbondanza di spazi disponibili. Il problema starebbe nel fatto che "la volontà politica nel trovare una soluzione, manca". 

Lo sgombero: "una chiara vendetta", "Zanini-Barzaghi chieda conto a Foletti delle sue dichiarazioni"

Il comunicato a firma SOA Molino si apre nel ricordo dello sgombero del sedime dell'ex-macello: "l'apparato militare utilizzato" non sarebbe stato "frutto del caso, dell'azzardo o di una comunicazione claudicante": l'azione è definita "una chiara vendetta pianificata nei dettagli, operata con il benestare del municipio di Lugano (o almeno del suo sindaco e della parte leghista), diretta dal comando della polizia cantonale e, immaginiamo, supervisionata dal responsabile del Dipartimento Giustizia e Polizia Norman Gobbi". 
Per quanto riguarda le indagini relative allo sgombero, secondo gli autogestiti Zanini-Barzaghi (che si sostiene non abbia mantenuto le "promesse" fatte quanto ad un possibile sgombero, che poi è avvenuto "ben due volte"), dovrebbe "chiedere spiegazioni a Foletti sulla frase da lui detta all'interrogatorio". Secondo i molinari le dichiarazioni di Foletti indicherebbero che la municipale socialista sarebbe stata tagliata fuori dalle discussioni sullo sgombero, poi avvenuto, "in quanto in contatto con ambienti vicini al CSOA". 

Le attività previste

Il programma che era previsto per i 4 giorni di occupazione si apriva con un pranzo popolare, seguito da un "laboratorio espressivo e laboratorio bimbi", oltre che ad "un'assemblea sugli spazi". Nel pomeriggio avrebbero avuto luogo altre performance artistiche. Per domani si prevedeva la presentazione del progetto "La fabbrica dell'ospitalità" ed una discussione sulla situazione migratoria in Ticino, con la partecipazione di Mendrisiotto Regione Aperta e del collettivo R-esistiamo. Nell'ultimo giorno d'occupazione, sarebbe stata proposta una lettura di fiabe, un "laboratorio di autodifesa digitale", e la presentazione di un collettivo autogestito milanese. 

Lo sgombero da parte della polizia e il trasferimento a Viganello

Le attività previste non si sono effettivamente svolte a Capo San Martino. Le forze dell'ordine si sono recate sul posto intorno alle 10:00 di sabato per procedere allo sgombero dell'ex-discoteca. Qui sono stati riscontrati ingenti danni all'edificio, comunica la Polizia cantonale. Una trentina di persone sono state identificate, e la loro posizione è attualmente al vaglio. 
Gli autogestiti hanno in seguito comunicato che le attività avranno regolarmente luogo, ma in un'altra sede: le ex-scuole di Viganello, già occupate lo scorso giugno. 

Alain Bühler: "una follia", mozione in vista

Il presidente della sezione luganese dell'Udc Alain Bühler ha affidato una presa di posizione al suo account Instagram, definendo "una follia che un manipolo di individui continui ad occupare immobili a proprio piacimento", come anche sarebbe "una follia che le autorità non intervengano". Proprio le autorità "sono chiamate a ripristinare la legalità immediatamente!". Lo stesso Bühler ha inoltre affermato l'intenzione dell'Udc luganese di presentare una mozione sul tema.